MARTINA FRANCA - Un successo da record per la 50esima edizione. Martina Franca è stata, per un mese, la capitale indiscussa della musica. Il Festival della Valle d’Itria, giunto alla storica edizione del cinquantenario, ha superato ogni aspettativa, registrando un successo senza precedenti. Con oltre 12 mila spettatori, un incremento del 20% rispetto all’anno precedente e un pubblico sempre più giovane e internazionale, la manifestazione si conferma un punto di riferimento per gli amanti dell’opera e della musica classica.
Quattordici alzate di sipario per le opere liriche, dieci concerti, mostre, workshop e convegni: un programma ricco e variegato che ha saputo conquistare il pubblico di ogni età. «Felice del pieno successo di questa 50esima edizione, sia di critica che di pubblico», ha dichiarato Sebastian F. Schwarz, direttore artistico del Festival. «Le tante serate esaurite mettono in evidenza la rilevanza della proposta artistica della manifestazione».
Ma il successo del Festival non si misura solo in numeri. È stata un’edizione ricca di emozioni, di scoperte e di sorprese. Il pubblico ha potuto assistere a interpretazioni straordinarie, a messe in scena innovative e a riscoperte di opere dimenticate. L’opera di Handel “Ariodante“, ad esempio, è stata accolta con grande entusiasmo dalla critica e dal pubblico, dimostrando ancora una volta l’attualità di un repertorio che sembrava destinato all’oblio.
E non sono mancate le iniziative rivolte ai giovani. Grazie a laboratori, masterclass e progetti educativi, molti ragazzi hanno potuto avvicinarsi al mondo della musica e dell’opera, scoprendo una passione che li accompagnerà per tutta la vita. «Il Festival è un luogo di incontro tra generazioni - ha affermato Michele Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi - un luogo dove la tradizione incontra l’innovazione e dove la cultura diventa un potente strumento di crescita e di sviluppo».
Ma il Festival della Valle d’Itria non è solo un evento culturale, è anche un motore economico per il territorio. Grazie alla manifestazione, Martina Franca e l’intera Valle d’Itria hanno vissuto un periodo di grande fermento, con un aumento delle presenze turistiche e un incremento dell’occupazione.
«Questa 50ª edizione è stata un punto di arrivo e un punto di partenza - ha concluso Sebastian F. Schwarz - un punto di arrivo perché abbiamo celebrato un traguardo importante, un punto di partenza perché ci spinge a guardare al futuro con rinnovato entusiasmo. Il Festival della Valle d’Itria continuerà a essere un faro per la cultura e l’arte in Italia e nel mondo».
Momenti particolarmente significativi per il Festival e la Fondazione Paolo Grassi sono state le assegnazioni dei tre premi: il premio “Rodolfo Celletti” al maestro Fabio Luisi direttore musicale del Festival, per gli apprezzati meriti artistici, ma anche per la formazione di artisti; il premio giornalistico “Lorenzo e Pasquale D’Arcangelo” a Francesco Mazzotta; il premio “Bacco dei Borboni” alla scenografa e costumista Leila Fteita.