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Acciaierie d'Italia ammessa all'amministrazione straordinaria: il commissario è Giancarlo Quaranta

Acciaierie d'Italia ammessa all'amministrazione straordinaria: il commissario è Giancarlo Quaranta

 
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 Bitonci: «Verso l'amministrazione straordinaria dell'ex Ilva»

Foto Todaro

Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Quaranta, «professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico».

Martedì 20 Febbraio 2024, 16:57

18:09

ROMA - «Con decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, Acciaierie di Italia S.p.A. è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. E’ nominato commissario straordinario il dott. Giancarlo Quaranta, professionista con lunga esperienza nel settore siderurgico».

«Il decreto ministeriale - prosegue la nota del Mimit - segue l’istanza del 18 febbraio scorso, con cui Invitalia, il socio pubblico di AdI titolare del 38% del capitale, ha richiesto al ministero delle Imprese e del Made in Italy l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria della società Acciaierie d’Italia S.p.A. ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge del 18 gennaio 2024, n. 4. (Disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico)».

L'ADDIO DI MITTAL

«Oggi il governo italiano ha messo in amministrazione straordinaria Acciaierie d’Italia SpA dopo la richiesta di Invitalia, trasferendo il controllo della società dai suoi attuali azionisti, ArcelorMittal e Invitalia, a commissari nominati dal governo. Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018». E’ quanto afferma Arcelor Mittal in una nota nella quale evidenzia che «la situazione finanziaria di AdI è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership con Invitalia».

Dal 2018, si legge nella nota, «ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di AdI investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad AdI di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all’Autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell’ammodernamento degli impianti di tutti i siti. AdI ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal».

«ArcelorMittal desiderava affrontare la significativa discrepanza di capitale investito in AdI dai due azionisti. Nel corso delle recenti discussioni, ArcelorMittal ha avanzato proposte pragmatiche volte risolvere tale questione e nel contempo a proseguire il partenariato pubblico-privato con Invitalia, istituito nell’aprile 2021. Non essendo riusciti a trovare un accordo su condizioni accettabili, abbiamo anche proposto di vendere la nostra partecipazione in AdI a Invitalia. Nonostante gli sforzi di ArcelorMittal le discussioni non hanno avuto successo», si legge.

«Se dall’aprile 2021 AdI avesse avuto accesso al tradizionale mercato del debito e fosse stata così in grado di raccogliere il capitale circolante necessario per finanziare le sue esigenze correnti, invece di dipendere dalle iniezioni di capitale dai suoi azionisti come unica fonte di finanziamento, questa situazione avrebbe potuto essere evitata. Malauguratamente - si legge nella nota di Mittal - le condizioni sospensive per consentire ad AdI di convertire il contratto di affitto di azienda in un acquisto formale (condizioni che esulano dal controllo di AdI), il cui soddisfacimento era originariamente previsto per il maggio 2022 e successivamente posticipato al maggio 2024, rimangono oggi non soddisfatte».
«Un turnaround già di per sé complesso - conclude Mittal - è stato reso ancora più impegnativo dall’instabilità causata dalla temporanea rimozione dell’immunità penale applicabile durante il periodo di attuazione del programma di investimenti ambientali, dal contesto della domanda durante la crisi di Covid e dalla crisi energetica in Europa lo scorso anno. Per le persone e le comunità di AdI, ArcelorMittal si augura che in futuro possa essere assicurata la necessaria stabilità».

IL COMMENTO DEI SINDACATI

«Positiva la rapidità della nomina del commissario straordinario a fronte dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria dell’ex Ilva per affrontare i problemi a partire dai lavoratori, dalla produzione, dalla salute e sicurezza e dalla tutela ambientale».

Così in una nota il coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, Loris Scarpa.

«E' necessario che nelle prossime ore ci sia un incontro con le organizzazioni sindacali per aprire la discussione sullo stato degli impianti e le azioni per garantire la continuità produttiva. Chiediamo inoltre che il confronto con Palazzo Chigi
continui. Le lavoratrici e i lavoratori stanno salvaguardando gli impianti e stanno evitando con le loro capacità e competenze danni irreparabili nonostante la mancanza di investimenti. Ora bisogna assicurare il funzionamento degli stabilimenti con le manutenzioni e la messa in sicurezza dei lavoratori diretti e dell’indotto», prosegue.

«Si dia seguito negli stabilimenti al confronto sull'utilizzo della cassa integrazione per i lavoratori. E’ necessario assicurare da subito gli approvvigionamenti necessari alle attività produttive. Tutti questi interventi servono a ridurre le emissioni inquinanti. Da qui occorre ripartire per voltare pagina individuando un piano e le ulteriori risorse necessarie per la decarbonizzazione per il rilancio della produzione di acciaio. Questo deve essere lo sforzo comune per la siderurgia nel nostro Paese», conclude.

«La nomina di Quaranta risponde alle caratteristiche preannunciate dal governo nell’incontro di ieri sera: è una persona competente, che conosce il settore siderurgico e l’azienda da molti anni. Ci aspettiamo da subito un cambio di passo rispetto alla gestione fallimentare del passato e aspettiamo di conoscere quali saranno i primi interventi da mettere in campo».
Così in una nota il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
La procedura di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia, spiega Palombella, è un «provvedimento estremo» ma

«alle attuali condizioni rappresenta l’unica possibilità per salvare e rilanciare l’ex Ilva, l’ambiente, i lavoratori, le imprese dell’indotto e i lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria».
«Nell’augurare a Quaranta un buon lavoro, ci aspettiamo un incontro nel più breve tempo possibile. Non c'è più tempo da perdere, 20mila lavoratori aspettano risposte concrete e definitive», conclude.

«La nomina dell’Ing. Quaranta per noi rappresenta la possibilità che l’amministrazione straordinaria appena decisa dal Governo, rappresenta davvero il segnale di voler ripartire da zero ma con chi conosce bene l’acciaieria e tutto il gruppo ex-Ilva». Lo affermano il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò.

«Temevamo, ed è stata una delle nostre richieste al Governo, che l’amministrazione straordinaria se non fosse stata gestita da chi conosceva la siderurgia, potesse ripercorrere l'esperienza negativa e gli errori del passato sulla gestione dell’amministrazione straordinaria. La scelta fatta dal ministro Urso sulla persona dell’Ing. Quaranta in parte ci rassicura e ci dà la possibilità di sperare in un vero cambio di passo e nel rilancio del sito. Per noi ora è fondamentale che l’amministrazione straordinaria duri il tempo necessario a preparare il terreno per l'investitore privato e per farlo, è necessario dare al commissario le fondamentali dotazioni, anche in termini finanziari, per fa ripartire l’acciaieria. Questo insieme alla nomina di Quaranta rappresenta e rappresenterà un segnale concreto di speranza per i lavoratori di tornare a lavoro e di rilancio degli impianti».

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