TARANTO - Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato oggi a Palazzo Piacentini il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sul futuro dell’ex-Ilva, sul Piano siderurgico nazionale e sul ruolo del Tecnopolo del Mediterraneo nella ricerca verso la decarbonizzazione nei settori hard-to-abate. Urso ha anche incontrato il sindaco del Comune di Genova, Marco Bucci, sempre per un confronto su ex Ilva e Piano siderurgico, in questo caso anche in riferimento al piano di sviluppo produttivo dell’intera area.
Lo rende noto il Mimit su X.
«Abbiano iniziato un processo che ci deve portare assolutamente al rilancio del sito produttivo dell’ex Ilva». Lo afferma il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso alla cerimonia di riapertura della Galleria Alberto Sordi a Roma sottolineando come «se abbiamo una industria manifatturiera dobbiamo avere una produzione siderurgica adeguata e perciò questo governo ha voluto cambiare rotta». Il ministro ha ricordato di aver incontrato oggi sul tema i sindaci di Taranto e Genova.
MANTOVANO A MITTAL: FINE PARTNERSHIP DIPENDE DA VOI
La risposta del governo alla lettera di Arcelor Mittal c'è. Ed è netta: «La fine della partnership viene imposta dalle vostre decisioni». Palazzo Chigi smonta le ricostruzioni del colosso indiano dell’acciaio e con il sottosegretario Alfredo Mantovano puntualizza: non è la parte pubblica che «preferisce» interrompere il cammino in comune ma si tratta, in sintesi, di una scelta obbligata.
«La situazione di crisi di Acciaierie d’Italia - ricostruisce Mantovano in una missiva indirizzata all’amministratore delegato, Aditya Mittal - nasce esclusivamente dalla decisione del gruppo A.Mittal di venir meno alle proprie prerogative di socio industriale. Prerogative che aveva ribadito nei confronti del governo, non più tardi di quattro mesi fa, con la firma del Memorandum of understanding dell’11/9/2023».
L’esecutivo respinge l’accusa di «approccio unilaterale» al dossier sottolineando di aver «ricercato ogni possibile soluzione nel migliore ed esclusivo interesse di Acciaierie d’Italia, della sua controllante Acciaierie d’Italia Holding e di tutti i loro stakeholder, inclusi per primi i lavoratori e i fornitori».
Il tono della risposta di Palazzo Chigi sa di rottura. La chiusura del messaggio sembra proprio rimandare all’iter dell’amministrazione straordinaria: «Sugli elementi di dettaglio - conclude Mantovano subito dopo aver precisato le ragioni del divorzio - Invitalia provvederà a indirizzarvi specifica comunicazione, in coerenza con la normativa vigente».
Il redde rationem non lascia indifferenti i sindacati. "Occorre immediatamente passare dalle lettere ai fatti concreti per evitare la fermata totale degli impianti che porterebbe alla morte dell’ex Ilva», è l’appello del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, che accusa Arcelor Mittal «di prendere ulteriore tempo con l’obiettivo palese di portare gli impianti allo sfinimento».
Mentre a Taranto continua la protesta dei fornitori domani alle 11:30 il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, e la ministra del Lavoro, Marina Calderone, terranno un incontro in videoconferenza con i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’indotto.
A Palazzo Piacentini intanto proseguono le interlocuzioni. Urso ha incontrato Emma Marcegaglia per un approfondimento sui temi del G7 e, successivamente, insieme ad Antonio Marcegaglia, per un confronto sul Piano siderurgico nazionale. Colloqui anche con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e di Genova, Marco Bucci, con i quali il ministro ha discusso, tra i vari temi, del dossier ex Ilva.