Sabato 06 Settembre 2025 | 12:25

Cimitero di Taranto, per il Riesame nessuna turbativa d’asta

 
Francesco Casula

Reporter:

Francesco Casula

Cimitero di Taranto, per il Riesame nessuna turbativa d’asta

No dei giudici agli arresti domiciliari per i dirigenti comunali Michele Matichecchia e Carmine Pisano

Martedì 23 Gennaio 2024, 10:59

TARANTO - No agli arresti domiciliari e no ai gravi indizi per la turbativa d’asta per i dirigenti comunali Michele Matichecchia e Carmine Pisano. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame che pur accogliendo il ricorso della procura esclusivamente sull’accusa di falso, ha rigettato le altre richieste del pubblico ministero Francesco Ciardo. I giudici, in sostanza, hanno ritenuto che non vi fossero esigenze cautelari per applicare la misura ai due dirigenti e hanno confermato nei loro confronti anche l’assenza degli elementi per contestare l’accusa di aver turbato l’esito della gara da 7 milioni di euro per i servizi cimiteriali.

Nel pomeriggio di ieri, il collegio composto dal presidente Alessandro De Tomasi e dai giudici Sara Gabellone e Francesca Maria Guido, ha depositato la decisione sui due indagati, difesi dagli avvocati Ciro Buccoliero e Claudio Petrone, coinvolti nell'inchiesta «Golden system». Bisognerà attendere le motivazioni per comprendere le ragioni del verdetto, ma appare chiaro che anche i magistrati del Riesame, come per il gip Giovanni Caroli, su Pisano e Matichecchia ritengono che non vi siano elementi per contestare l’accusa di turbativa d’asta.

Anche per Barbara Galeone, funzionaria comunale e componente della commissione che aggiudicò la gara, assistita dall’avvocato Salvatore Maggio, come detto, il Riesame ha riconosciuto il reato di falso, ma non ha applicato gli arresti domiciliari per la donna a cui il gip Caroli ha imposto l’interdizione di 12 mesi dalle sue funzioni. I giudici, inoltre, hanno accolto l’appello del pm sull’accusa di falso anche per il dipendente comunale Tiziano Scialpi, già finito ai domiciliari e difeso dall’avvocato Andrea Silvestre. Infine la decisione è giunta anche la decisione per Filomena Clarisa Francisco, difesa dall’avvocato Michele Rossetti amministratrice della cooperativa Kratos che si è aggiudicata l’appalto finito nel mirino della Squadra Mobile: alla donna è stata riconosciuta anche l’accusa di corruzione che era stata esclusa nei suoi confronti dal giudice Caroli, ma anche in questo caso per il Riesame è sufficiente l’interdizione di 12 mesi e non gli arresti domiciliari.

Nell’udienza del 18 gennaio l’accusa aveva sostenuto che i dirigenti comunali rivestono ancora oggi ruoli che consentono di reiterare il reato e per questo dovevano essere applicati gli arresti domiciliari. Per l'avvocato Claudio Petrone, difensore di Pisano, dalla lettura degli atti emerge invece chiaramente come non vi sia alcun illecito commesso dal suo assistito. Non solo. Il legale ha sottolineato come nelle trascrizioni delle intercettazioni mancavano alcuni passaggi che invece chiarivano il senso di alcune parole riportate nell’ordinanza di custodia cautelare. Una tesi sostanzialmente ripresa anche dall'avvocato Ciro Buccoliero che assiste Matichecchia e che ha evidenziato come anche le sentenze del Tar hanno certificato il regolare operato della commissione e la legittimità della decisione di aggiudicare la gara alla Kratos.

Ora, come detto, bisognerà attendere le motivazioni del Riesame: i giudici avranno 45 giorni di tempo per depositarli e poi il pm Ciardo e i difensori dovranno valutare se ricorrere in Cassazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)