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Taranto, Amiu: primo round sui licenziamenti, nuova riunione il 24

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, Amiu: primo round sui licenziamenti, nuova riunione il 24

I sindacati; «L’azienda ci dia l’elenco degli spostamenti interni degli ultimi tre anni»

Venerdì 13 Ottobre 2023, 12:16

TARANTO - Primo round tra Kyma Ambiente e le organizzazioni sindacali. Ieri mattina, per un paio di ore, i rappresentanti di tutte le sigle sindacali (Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Siuls, Fiadel e Usb) si sono confrontati con il presidente Mancarelli, la sua «vice» Spinali e i dirigenti dell’azienda partecipata d’igiene urbana. Pomo della discordia, manco a dirlo, l’avvio delle procedure per il licenziamento di 57 lavoratori dell’Amiu. Quella di ieri è stata, dunque, la prima riunione. Ne seguirà un’altra, già convocata, per il 24 ottobre che rientra ovviamente nelle tappe da seguire così come disciplinate dalla legge n. 223 del ‘91 (quella sui licenziamenti collettivi). Che, salvo proroghe e diversi accordi tra le parti, dovrebbe concludersi in 75 giorni. Di questi, 30 nell’ambito della direzione aziendale mentre nei restanti 45 il tutto avverrà con il conforto tecnico-giuridico dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (Arpal), sede di Taranto. Si tratta, come è ormai noto, di dipendenti che svolgono attività non coperte finanziariamente dall’attuale contratto di servizio (i Centri comunali di raccolta) o di altri lavoratori che, per motivi di salute, occupano posizioni non esattamente produttive.

I sindacati, dal canto loro, la vedono così. Contattato dalla «Gazzetta», ad esempio, Carmelo Sasso, segretario generale della Uil Trasporti, afferma: «La direzione Ambiente del Comune rompa gli indugi, si metta a lavorare per trasmettere nell’immediato il nuovo contratto di servizio alla commissione consiliare competente per aprire subito l’iter di approvazione dello stesso in Consiglio comunale. Alla politica locale sempre pronta ad essere vicina a questi lavoratori a parole, chiediamo soltanto questo di essere seri e fare il proprio dovere», tuona il sindacalista. Le organizzazioni sindacali, aziendali e di categoria, dal canto loro, hanno chiesto all’azienda di avere l’elenco dei trasferimenti interni avvenuti negli ultimi tre anni e poi hanno chiesto di approfondire la questione-licenziamenti successivamente o almeno contestualmente all’approvazione del nuovo contratto di servizi e al futuro piano industriale.

E l’Amiu, cosa dice? Come commenta questa situazione? Il presidente Mancarelli, contattato dal nostro giornale, fa sapere che «nelle prossime ore, l’azienda diramerà degli avvisi rivolti al personale interno con la speranza di individuare delle figure professionali per ricoprire quei ruoli-chiave in una società come la nostra. Mi riferisco alla pulizia delle strada (e quindi alla figura dell’operatore ecologico) e al trasporto dei rifiuti e quindi penso agli autisti. Kyma Ambiente - aggiunge Giampiero Mancarelli - spera che i lavoratori che potenzialmente potrebbero rientrare nell’elenco dei 57 esuberi, si candidino a svolgere queste attività. Ah, un’ultima cosa. L’azienda - evidenzia il presidente - si farebbe carico dei costi per far conseguire la patente ai lavoratori interessati. Speriamo, dunque, di ottenere molte disponibilità. Noi, del resto, non vogliamo licenziare ma garantire i servizi essenziali che rendano l’azienda più efficiente da diversi punti di vista. Vedremo, quanti risponderanno alle nostre manifestazioni di interesse interne».

E, infine, più in generale, a proposito della situazione finanziaria dell’Amiu e in particolare della richiesta di un ingente fido avanzata ad una banca, Giampiero Mancarelli risponde così: «Vuole sapere la cifra? È in fase istruttoria. Di più non so, di più non aggiungo».

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