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Giochi 2026 a Taranto, la scelta di Ferrarese per gli impianti sportivi

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Giochi 2026 a Taranto,  la scelta di Ferrarese per gli impianti sportivi

Il commissario straordinario governativo ha affidato alla società pubblica «Sport e Salute» la definizione dei bandi di gara

Sabato 19 Agosto 2023, 15:16

TARANTO - Previsione confermata. Sarà la società pubblica «Sport e salute» (sino al 2010 Coni servizi Spa) a definire le gare di appalto per gli interventi previsti negli impianti sportivi che saranno al centro dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026». È questa la prima scelta formale adottata da Massimo Ferrarese, nella sua qualità di commissario straordinario governativo per le procedure di quella che, a pieno titolo viste le polemiche, può essere ribattezzata la kermesse della discordia. In altre parole, questa società, fondata dal ministero dell’Economia e della Finanza (Mef), avvierà e completerà tutto il lavoro amministrativo che ruota intorno alla definizione, all’indizione e infine all’aggiudicazione delle gare di appalto dei progetti degli impianti sportivi inseriti nel masterplan. E, a proposito di impianti sportivi, contattato dalla Gazzetta, lo stesso commissario straordinario nominato dal Governo conferma un’indiscrezione rimbalzata nei giorni scorsi in alcuni ambienti politici. «Sì - ammette Ferrarese - nei prossimi giorni, invitato dal sindaco, farò un sopralluogo a San Giorgio Ionico per verificare se, magari con un intervento finanziario, il centro ippico possa essere in grado di ospitare le gare di equitazione. Ma non solo, valuteremo anche la possibilità se con un sostegno economico il Centro possa poi diventare, a manifestazione finita, un punto di riferimento per l’equitazione almeno per le regioni meridionali del Paese».

Intanto, a partire dallo scorso 1 agosto, il commissario governativo per i «Giochi Taranto 2026« ha ottenuto, come si dice in gergo, l’«apertura di una contabilità speciale» da parte della Ragioneria generale dello Stato. Si tratta, uscendo dai tecnicismi, dell’ottenimento delle modalità tecnico - operative con cui impiegare materialmente le risorse finanziarie da destinare alla realizzazione delle opere. «Le prime tra queste - fa sapere ancora Ferrarese - che oscillano intorno ai 20 milioni di euro dovrebbero, o meglio potrebbero, essere destinate a quelle amministrazioni comunali che sono già in possesso della progettazione esecutiva». Si tratterebbe dei comuni di Martina Franca, Castellaneta, Statte, Torricella, Crispiano e di altri due centri della provincia. E a proposito di progetti per gli impianti sportivi che ospiteranno le gare dei Giochi del Mediterraneo è attesa, entro i primi giorni della prossima settimana, la risposta del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, alla richiesta (via Pec) di Ferrarese che ha chiesto ulteriori aggiornamenti sui progetti che fanno riferimento direttamente al Comune di Taranto (stadio «Iacovone», piscine olimpioniche ovvero stadio del nuoto, centro nautico alla Stazione Torpediniere; pattinodromo; palestra «Ricciardi»; PalaMazzola).

Intanto, fonti vicine ai vertici del Comitato organizzatore locale (che ha nel Comune di Taranto, nella Regione Puglia, attraverso l’agenzia Asset, i suoi player più determinati), ricordano che i progetti per i quali i comuni furono invitati a procedere spediti erano quelli inseriti nel masterplan concertato dall’ormai ex ministra Carfagna con il ministero dell’Economia, quello delle Infrastrutture, la Regione e le stesse amministrazioni in ambito Cis (Contratto istituzionlae di sviluppo). Ma poi quel Dpcm che avrebbe dovuto formalizzare e cristalizzare quelle opere, si arenò. E, ancora sui presunti ritardi nella progettazione degli interventi, si fa notare che la «macchina» ha dovuto rallentare solo per l’assenza della copertura economico - finanziaria da parte del Governo di ogni singola opera.

La kermesse della discordia, dunque, alla ripresa delle attività dopo la pausa estiva, dovrebbe far registrare qualche sostanziale novità. E non più solo /reciproche) polemiche.

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