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Martina Franca e Valle d'Itria questa estate scommettono sulla cultura

 
OTTAVIO CRISTOFARO

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OTTAVIO CRISTOFARO

Martina Franca e Valle d'Itria questa estate scommettono sulla cultura

Il sindaco di Martina Franca, Gianfranco Palmisano

Il sindaco Gianfranco Palmisano: «I nostri eventi di punta si stanno dimostrando una garanzia per il flusso turistico»

Martedì 15 Agosto 2023, 13:21

MARTINA FRANCA - Che estate è per la Valle d’Itria e Martina Franca? Lo abbiamo chiesto al sindaco Gianfranco Palmisano.

«I nostri eventi di punta si stanno dimostrando una garanzia per il flusso turistico. Poi è chiaro, chi mi conosce lo sa, che non mi accontento mai e cerco sempre di migliorare e fare di più. Infatti, ci sono varie idee già per la stagione invernale e per l’estate 2024. È stata anche la prima stagione con il nuovo presidente del Festival della Valle d’Itria e, nonostante la programmazione fosse già stabilita dal precedente presidente Franco Punzi, la nuova governance ha gestito l’organizzazione in maniera impeccabile. La rassegna “In Orbita” per esempio, con l’esperimento della lirica nelle nostre contrade, è stata una piacevole novità».

Da più parti si segnalano prezzi, sia per i lidi che per le strutture ricettive e i ristoranti, in aumento: le risulta?

«Sicuramente in varie parti della Puglia sì, è vero. Nell’ultimo mese sto cercando di capire la situazione su Martina. Penso che non ci sia un eccessivo aumento che stia determinando una flessione di presenze in città. I prezzi più o meno sono sempre quelli e sono standard. Chiaramente, per le presenze aspettiamo i dati ufficiali di Puglia Promozione, e queste non sono determinate solo dai prezzi. C’è anche, per esempio, il tema dell’aumento dei costi dei voli. Chi vuole e può spendere sa che deve andare in determinati posti, chi non vuole sceglie altri posti. Tutti sappiamo che ci sono contesti dove c’è un livello medio alto, una tipologia di qualità elevata, ma questo è sempre stato così e poi ci sono varie fasce di servizi. Il bello della Puglia è che ognuno può spendere ovunque in base al proprio desiderio e alle proprie possibilità».

Com’è la situazione in Valle d’Itria?

«In questi giorni ci siamo confrontati molto con gli altri sindaci di Cisternino, Locorotondo e Alberobello, e loro lamentavano un calo di presenze e di visitatori. Su Martina il calo si avverte meno, c’è stato un problema nel mese di giugno e ci possono essere diversi fattori che hanno determinato questo calo, tra cui anche il meteo e le piogge. In agosto stiamo recuperando e in questo momento, siamo in alta stagione è vero, le strutture stanno lavorando. Con la costituenda Unione dei Comuni siamo tutti convinti che si debba mettere subito in rete il turismo. Allineare la tassa di soggiorno, allineare un sistema di trasporti che colleghi in modo più agevole i Comuni della Valle d’Itria che sono su province diverse e quindi i trasporti dipendono da organi che non dialogano tra loro). Stiamo avviando la strategia del destination manager, stiamo pubblicando il bando, e nel bando non abbiamo inserito lo studio di fattibilità delle strategie solo per Martina Franca, ma dell’intera Valle d’Itria».

Funziona la strategia dei grandi eventi per attirare i turisti?

«Dipende dall’evento, da dove viene realizzato e da tanti altri fattori. Non è una scienza esatta, perché ci sono dei grandi eventi in Valle d’Itria, che si realizzano per esempio in zone dell’agro delle città, e che per la loro tipologia di pubblico non lasciano niente al territorio, chi vi partecipa resta lì e non viene poi in città a spendere. Al contrario degli eventi storici che a Martina si propongono da tanti anni. Lo notiamo, come per esempio nel periodo del Festival c’è un aumento di presenze».

C’è un tema di sviluppo turistico legato alle grandi infrastrutture di collegamento tra Martina e il resto d’Italia?

«Assolutamente sì, le infrastrutture sono fondamentali. È chiaro che il blocco della SS 172 sta comportando una difficoltà per la nostra città, tanto dal punto di vista turistico quanto dal punto di vista economico, essendo l’unico collegamento tra Jonio e Adriatico. È assolutamente inaccettabile che strutture importanti con alte competenze tecniche specifiche, come Anas per le strade, stiano gestendo in questo modo quel cantiere».

La sua città è pronta a ospitare eventi legati al G7 del 2024?

«Le sfide non ci hanno mai spaventato. Sappiamo che il premier Giorgia Meloni conosce bene il territorio della Valle d’Itria, tanto è vero che in queste zone trascorre le sue vacanze. Il nostro territorio è pronto».

Siamo alla vigilia di un turno amministrativo che a partire da Foggia poi riguarderà Bari e Lecce: il centrosinistra come arriva a questi appuntamenti?

«Il centrosinistra a questi appuntamenti deve arrivare certamente unito, con un punto di vista condiviso e una visione larga, ed è questo che la segreteria regionale del nostro partito sta cercando di portare avanti. Sappiamo che in ogni realtà le situazioni vanno analizzate nel dettaglio e si sta cercando di smussare gli angoli per creare una coalizione che sia quanto più ampia possibile, per vincere nei tre capoluoghi. Foggia, Bari e Lecce sono dei Comuni molto diversi tra loro e quindi le coalizioni devono trovare il punto di incontro».

E il Partito Democratico?

«Quest’estate si stanno svolgendo tante Feste dell’Unità nella nostra Regione che dimostrano la voglia di riavvicinarsi alla piazza, alle persone. Non possiamo negare che negli ultimi anni il Pd si sia chiuso nei palazzi ed è sceso poco in mezzo alle persone».

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