TARANTO - «Io penso che l’emendamento proposto dal ministro Fitto sull'ex Ilva non reggerà al primo ricorso, ma al di là di questo, se dovesse restare in piedi e non dovesse essere fatta chiarezza sulla destinazione di risorse per la decarbonizzazione, creo che assisteremo a una lunga agonia della fabbrica, dovremo rinunciare all'acciaio italiano prodotto dalla più grande industria d'Europa e gestire una crisi sociale clamorosa».
Claudio Stefanazzi, deputato del Partito democratico, nel suo ultimo intervento alla Camera ha dichiarato che Arcelor Mittal non ha alcun interesse a salvare la fabbrica di Taranto. Perchè?
«Beh lo dimostrano i fatti. È chiaro che l'atteggiamento Mittal sin dal momento in cui si è aggiudicato la gara è andato in direzione opposta a quella di dare un futuro allo stabilimento. Era chiaro a tutti, dopo il sequestro del 2012, che quella fabbrica aveva un futuro solo se si usciva dalla logica produttiva del ciclo integrale. Senza questa soluzione tecnica la fabbrica è condannata alla chiusura e visto che da questo punto di vista non sono stati fatti passi avanti di nessun tipo, ho dedotto che Mittal non ha mai avuto interesse a compiere atti verso il salvataggio»...
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