«La situazione di Palazzo degli Uffici? È a buon punto». Lo afferma, in quest’intervista concessa alla Gazzetta, l’assessore alle Infrastrutture strategiche (e all’Urbanistica) del Comune di Taranto, Mattia Giorno.
Assessore, da dove nasce questo suo ottimismo?
«I progettisti che si sono aggiudicati, dopo aver vinto un ricorso, la gara di appalto per la progettazione nei giorni scorsi ci hanno presentato il cosiddetto studio di fattibilità tecnica ed economica. Che gli uffici comunali, ora dovranno valutare e successivamente adottare».
Ma lo studio di fattibilità tecnica ed economica è solo il primo livello di progettazione. Perché non ammette di essere in ritardo?
«Sono quarant’anni che il progetto di Palazzo degli Uffici sconta dei ritardi».
Quaranta? Forse, vorrà dire venti?
«Direi almeno trenta, visto che l’ex sindaco Cito affidò un incarico per la progettazione. Poi Di Bello, Stefàno... Dunque, sono almeno tre decenni. Ed io, ovvero l’assessore che se ne occupa, non ho neppure trent’anni. Quando se ne iniziò a parlare, non ero nato».
D’accordo, assessore, ma il sindaco Melucci governa Taranto da sei anni. Non sono pochi.
«Ci sono stati sette mesi di commissariamento, quasi due anni di pandemia che hanno bloccato le opere pubbliche e poi i ricorsi alla magistratura amministrativa».
E allora, tornando al progetto attuale, come intende procedere?
«Avvieremo un’interlocuzione attenta con la Soprintendenza prima di approvare la progettazione presentata».
E così i tempi si allungheranno ancora. Non crede?
«Direi di no. I progettisti incaricati saranno ugualmente in grado di redigere il progetto definitivo prima e quello esecutivo poi entro l’autunno in modo che tra dicembre e gennaio 2024 saremo così in grado di indire la gara d’appalto per la riqualificazione delle facciate e per l’illuminazione artistica. Ci tengo a precisare che si tratta delle facciate».
Perché?
«Non vorrei che ci fosse della confusione. Il progetto è diviso in due lotti».
E ne può anticipare qualche elemento?
«Penso che, e anche su questo c’è un confronto con la Soprintendenza, il colore dei prospetti dovrà essere più chiaro riportandolo peraltro a quello originario».
Quando il Comune di Taranto fornirà ai progettisti le indicazioni da seguire? Ad esempio, quando si conosceranno le superfici che verranno concesse al liceo Archita?
«Direi a cavallo tra il progetto di fattibilità tecnica ed economica e quello definitivo».
Qualche idea, però, ce l’avrà?
«Sì, ma attendo di confrontarmi ulteriormente con i tecnici. Dipende...».
Da cosa?
«Non sappiamo ancora se gli spazi da attribuire si svilupperanno in verticale o in orizzontale. E tutto, evidentemente, potrebbe cambiare in un senso o nell’altro».
In conclusione, quello di Palazzo degli Uffici non è assolutamente un progetto semplice. La pensa anche lei così?
«Già... Si tratta di un immobile storico che si estende su una superficie di oltre 25mila metri quadrati e che va riqualificato rispettando le nuove norme antisismiche, osservando i vincoli esistenti. E anche su questo, oltre che sulle risorse finanziarie, abbiamo avviato un dialogo con il ministero della Cultura».