TARANTO - «Il feroce omicidio avvenuto ieri nel centro di Taranto, in una zona densamente abitata e a pochi passi dal più frequentato mercato cittadino, ci preoccupa per la sua efferatezza e la chiara dinamica di esecuzione in perfetto stile mafioso. Non vorremmo si aprisse una nuova scia di sangue. Tuttavia, quanto accaduto conferma che non bisogna mai abbassare la guardia contro la criminalità organizzata e la presenza illecita di armi sul territorio».
Lo afferma il coordinamento tarantino di Libera in merito all’omicidio di un 61enne pregiudicato, ucciso ieri sera in un agguato sotto la sua abitazione di via Cugini. L’uomo era da poco uscito dal carcere, doveva aveva scontato 17 anni perché a sua volta accusato di essere l’esecutore materiale di un omicidio avvenuto alla fine di agosto del 2006.
«Davanti a questa violenza - aggiunge Libera - una cosa è certa: le mafie non sono solo un problema criminale, ma anche sociale e culturale, da affrontare unendo le forze. Per questo rivolgiamo un invito alla partecipazione attiva di tutti, dalla cittadinanza, alle associazioni, alle forze sindacali, alle studentesse e gli studenti, al mondo della chiesa, affinché si possa sradicare la cultura della violenza criminale che permane ed invade i tessuti della nostra città, senza abbandonarsi alla paura e lo sgomento».