TARANTO - I cittadini e le associazioni riunite nel comitato «Città sostenibile», da tempo, sottolineano l’esigenza di avviare un dibattito in città sulle conseguenze sanitarie ed urbanistiche dovute al trasferimento dell’ospedale «SS. Annunziata» al «San Cataldo», situato al di fuori del centro abitato di Taranto. È questa la premessa da cui parte questo gruppo di cittadini riuniti in diverse associazioni per accendere un faro sul futuro dell’area situata in una posizione di cerniera tra i quartieri Tre Carrare Battisti e Borgo e che, nei prossimi anni, subirà diverse trasformazioni in seguito all’ormai annunciato trasferimento dell’ospedale.
«Se è vero che il nuovo ospedale - osserva il comitato Città sostenibile - sarà pronto entro l’anno prossimo, siamo in forte ritardo per programmare il futuro di un’area posta al centro della città, densamente abitata, che rischia di rimanere senza servizi sanitari adeguati e abbandonata al degrado urbanistico».
Nel corso di uno specifico incontro sull'argomento, «abbiamo appreso, con piacere, che la Asl - riferisce il comitato - ha già un’ipotesi di massima, riguardo l'uso di una parte dell’enorme contenitore costituito dall’attuale ospedale “SS. Annunziata”». E ancora: «Siamo convinti, inoltre, che il professor Karrer, incaricato di redigere il nuovo Piano urbanistico generale, abbia già preso in esame ed ipotizzato soluzioni per riqualificare l’area del Borgo intorno all’ ospedale, oggi interessata da elementi di degrado, che va da via Crispi a piazza Marconi fino al contiguo quartiere Tre Carrare - Battisti e riteniamo che sarebbe utile poterle conoscere e cominciare a discuterne. Il nostro unico intento - aggiungono gli esponenti del comitato - è che il dibattito si svolga, con il contributo di Comune e Asl, nella trasparenza e con la partecipazione dei nostri concittadini».