TARANTO - «In un momento storico in cui centrale è la crisi climatica e l’acqua diventa inevitabile protagonista nel dibattito economico e politico, e a pochi giorni dalla conclusione della conferenza delle Nazioni Unite sull'acqua a New York (in cui Aqp era presente come unico Acquedotto italiano), la realizzazione di un progetto di così grande impatto per il territorio Ionico e pugliese non può che costituire motivo di soddisfazione e di orgoglio».
Lo sottolinea il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma dopo un incontro con il presidente di Acquedotto Pugliese, Domenico Laforgia, in merito al progetto per la realizzazione in agro di Taranto, sulle sorgenti del fiume Tara, di un dissalatore ad osmosi inversa, il primo impianto continentale ad uso civile del Paese.
L’entrata in esercizio delle opere è prevista per la metà del 2026. L’impianto, che prevede un investimento di circa 100 milioni di euro, beneficerà dei fondi Pnrr e avrà una potenzialità di 55.400 mq al giorno, «costituendo di fatto - aggiunge Toma - una fonte autonoma di approvvigionamento che andrà a ridurre il prelievo dell’acqua dai pozzi, migliorando lo stato delle falde».
Toma e Laforgia hanno parlato del progetto, che andrà a gara nei prossimi giorni, in occasione di una visita istituzionale alla sede dell’Aqp del vertice degli industriali tarantini, accompagnato dal direttore Mario Mantovani.