TARANTO - È stato condannato a 14 anni di carcere Cosimo Marseglia, pensionato tarantino di 76 anni che il 22 luglio 2021 accoltellò a morte la moglie, una donna di 71 anni, e poi cercò senza riuscirci di togliersi la vita. La corte d’assise di Taranto, presieduta dal giudice Giuseppe Licci, ha accolto la richiesta di condanna formulata dal pm Enrico Bruschi: i giudici, infatti, hanno riconosciuto la semi infermità mentale per l’uomo che nelle settimane precedenti alla tragedia aveva dato importanti segnali di instabilità.
La tragedia si consumò nella villetta in via Boiardo, una piccola traversa della più nota e trafficata via Unità D’Italia, nella borgata di Talsano a Taranto. Marseglia impugnò improvvisamente due coltelli e colpì almeno tre volte la donna che in quel momento stava riposando.
La donna, Maria Greco, non ebbe scampo: morì per le gravissime lesioni riportate. Il 76enne, preso poi dalla disperazione, provò a togliersi la vita ferendosi alle braccia e alle gambe: quando sul posto arrivarono i soccorsi era ancora vivo, fu condotto in Codice Rosso al Pronto soccorso del «Santissima Annunziata» dove fu ricoverato vigile e cosciente.
Nei giorni precedenti all’omicidio, infatti, l’uomo aveva scritto dei bigliettini con frasi inquietanti: «Voglio essere seppellito sotto la terra. Vi amo tanto perdonatemi, ma la testa mi scoppia. Porto con me la mamma, anche lei soffre tanto». Parole scritte in stampatello, con una grafia particolarmente incerta ritrovate dai familiari, alcuni dei quali si sono costituiti parte civile nel processo attraverso l’avvocato Fabio Fantastico. Per Marseglia, assistito dall’avvocato Dino Picardi, un tribunale civile dovrà stabilire l’ammontare del risarcimento, ma intano la Corte d’appello ha stabilito che dovrà versare una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 50mila euro.