TARANTO - Ripristino delle vecchie chianche, o per dirla meglio della pavimentazione storica nel Borgo antico di Taranto, da oggi al via i rilievi e le indagini. Che, come è peraltro facile intuire, sono preliminari e propedeutiche all’avvio materiale dei lavori.
Le limitazioni per gli automobilisti, in particolare, inizieranno domani e termineranno il 9 marzo. In particolare oggi, dalle ore 7 alle ore 19, ci sarà l’interdizione veicolare con rimozione coatta su ambo i lati in via Duomo (nel tratto compreso tra piazza Castello e Vico Statte). E ancora, ecco di seguito le altre limitazioni: stop alla circolazione e alla sosta, sempre dalle ore 7 alle 19, dal 22 al 23 febbraio in via Duomo (nel tratto compreso tra via Cava e vico San Martino); dal 28 febbraio al prossimo 1 marzo stop sempre in via Duomo ma nel tratto compreso tra vicolo San Martino e piazza Fontana; limitazioni dal 2 al 3 marzo, invece, in questo caso, lungo via di Mezzo ma nel tratto compreso tra vicolo San Martino e vicolo Vianuova; dal 6 al 7 marzo, stop in via di Mezzo da vicolo San Martino alla discesa Vasto e, infine, interdizione alla circolazione veicolare e rimozione coatta (ambo i lati) in via di Mezzo, nel tratto compreso tra vicolo via Nuova e via Cava.
Quest’intervento, del resto, è molto atteso non solo dai residenti della Città Vecchia ma anche da chi pur vivendo in altri quartieri cittadini ricorda, per motivi anagrafici, quel tipo di pavimentazione che rendeva caratteristico quel tratto della Città Vecchia. Che, purtroppo, negli ultimi vent’anni (almeno), è stato più volte danneggiato da quelle che, in gergo, si definiscono manomissioni stradali ma che, in realtà, sono quei lavori realizzati dalle aziende che erogano alcuni servizi essenziali (acqua, luce, gas, telefonia). Poi, sciaguratamente, si fece ricorso al bitume come se quelle vie fossero tratti di strada qualunque da asfaltare frettolosamente. E, invece, erano (e sono) un patrimonio, un pezzo della storia di Taranto (da preservare possibilmente).
Non solo, la pavimentazione storica. In realtà, sempre sfruttando le risorse finanziarie messe a disposizione dal Contratto istituzionale per lo sviluppo dell’area di Taranto, è in via di definizione anche la parte amministrativa relativa alla riqualificazione di Palazzo Carducci per oltre 5,3 milioni di euro. Questo pregevole edificio del centro storico di Taranto, infatti, diventerà un contenitore culturale di... sé stesso, nel senso che l’immobile sarà visitabile da residenti e turisti e sarà probabilmente utilizzabile per organizzare mostre, convegni, incontri con gli autori e altro ancora.
Per la cronaca, come forse si ricorderà, questo edificio fa parte del tris di palazzi storici della Città Vecchia che il Comune intende riqualificare per avviarli così ad un progressivo recupero. Tra questi, oltre al Carducci evidentemente, c’è Palazzo Troilo e lo stabile che si trova all’angolo tra via Garibaldi e vico Novelune. Che, ad esempio, verrà trasformato in una residenza per studenti universitari (almeno 37 secondo i primi studi progettuali).