TARANTO - Sciopero all’Amat. Quattro organizzazioni sindacali (Filt Cgil, Uil Trasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Sinai), infatti, così come già ampiamente annunciato al termine di un recente e negativo vertice in Prefettura, hanno annunciato l’astensione dal lavoro per il prossimo 21 gennaio.
In particolare, gli autisti aderenti a questi sindacati incroceranno le braccia per quattro ore ovvero dalle 20 alle 24. I motivi della forma di protesta, in particolare, riguardano le relazioni industriali con i vertici della società di trasporto interamente controllata dal Comune di Taranto e il tema della sicurezza degli autisti, di recente, vittime di alcune aggressioni da parte di balordi, vandali e teppisti.
I sindacati firmatari del documento che ha poi, di fatto, preceduto nei giorni scorsi l’annuncio dello sciopero, dunque, ritengono che le azioni sinora messe in campo dall’azienda presieduta da Alfredo Spalluto siano state sinora insufficienti. Anzi, per dirla tutta, secondo Cgil, Uil, Ugl e Sinai, nonostante gli impegni assunti, Kyma Mobilità non avrebbe messo in campo alcuna reale contromisura per garantire l’incolumità di autisti e dipendenti dell’azienda. In realtà, i sindacati apprezzano la prossima introduzione del cosiddetto pulsante rosso (che consentirà di avvisare subito la sala operativa in caso di aggressioni), ma lamentano al tempo stesso il fatto che, a diverse settimane dall’annuncio di quest’innovazione, non sarebbe stato fatto nulla concretamente. Infine, sempre i sindacati pro sciopero, hanno più volte sottolineato la necessità che gli agenti della Polizia locale ovvero i Vigili urbani supportino meglio i lavoratori dell’Amat soprattutto durante le corse che si svolgono il sabato sera e in alcuni quartieri cittadini.
Dal canto suo, se il presidente Spalluto ha respimto al mittente le accuse delle organizzazioni sindacali accusandole di essere state «strumentali», l’assessore alla Polizia locale, Ciraci, invece, ha difeso il lavoro dei Vigili ricordando che «gli agenti non possono fare da scorta agli autobus. Se gli autisti - aveva dichiarato l’esponente della giunta Melucci - vogliono un servizio simile chiedessero di istituire una convenzione con una società di sicurezza privata ovvero con un istituto di vigilanza armata».