TARANTO - Truffa aggravata ai danni dello Stato. È l’accusa mossa dalla Procura di Taranto nei confronti di Rocco Scalera, dirigente di Kyma Ambiente Amiu finito al centro della bufera per i presunti favori ai candidati durante un concorso. Nuovi dettagli dell’inchiesta emergono dopo il blitz di giovedì dei poliziotti della Squadra Mobile nei locali della ex Saram, anticipato dalla Gazzetta, dove si era appena conclusa la terza prova del concorso per l’assunzione di 11 ispettori ambientali. Gli agenti hanno sequestrato una serie di documenti e poi hanno condotto negli uffici di via Palatucci, il presidente della commissione esaminatrice, l’ex prefetto Carlo Sessa interrogato come persona informata sui fatti ed estraneo all’inchiesta, e il dirigente Amiu Scalera. Quest’ultimo è stato interrogato a lungo dal pubblico ministero Enrico Bruschi che coordina l’inchiesta della Squadra Mobile guidata dal vice Questore Cosimo Romano: dinanzi al magistrato Scalera, difeso dall’avvocato Fausto Soggia, avrebbe sostanzialmente ammesso le sue responsabilità e confermato le accuse sollevate dagli inquirenti. Sul contenuto delle dichiarazioni rese da Scalera, al momento, vige il più stretto riserbo. Il dirigente, però, ha già rassegnato le dimissione dal ruolo di Rup, responsabile unico del procedimento concorsuale...
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