TARANTO - Sei presunti scafisti, uno dei quali minorenne, sono stati bloccati dalla Squadra Mobile di Taranto dopo i controlli compiuti su tre sbarchi avvenuti con navi Ong al porto di Taranto nelle scorse settimane. Alla loro identificazione si è giunti dopo l’ascolto dei migranti e l'analisi di filmati e delle foto che hanno immortalato le fasi delle operazioni di salvataggio.
Le indagini, adesso, si stanno concentrando sulla «Geo Barents», attraccata nel porto di Taranto ieri, con a bordo migranti soccorsi nel mar Mediterraneo. Ma già in passato - come si diceva - ascoltando gli stessi migranti e visionando le immagini dei salvataggi, la polizia è riuscita ad individuare e arrestare sei trafficanti di vite umane.
È accaduto il 14 luglio scorso, sempre con l’arrivo della “Geo Barents” nel porto jonico. Gli agenti hanno individuato un cittadino siriano di 27 anni ed un suo presunto complice, di nazionalità
camerunense appena sedicenne che, fornito di sistema GPS, lo supportava nella
navigazione. I due sono stati sottoposti al fermo di indiziato perché presunti responsabili del reato di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il siriano è stato accompagnato presso la casa Circondariale di Taranto, mentre il 16enne è stato associato presso il centro di Prima Accoglienza per minori di Lecce.
Il 22 agosto scorso, invece, in occasione dell’arrivo di un’altra nave, gli investigatori hanno
individuato in tre cittadini bielorussi i presunti scafisti di un gommone soccorso in acque internazionali con a bordo circa 100 migranti in gran parte di nazionalità afgana e pakistana. I tre sono in carcere a Siracusa.
Il 10 settembre scorso, infine, con l’arrivo della nave ONG “Humanity” nel porto
tarantino, il personale della Squadra Mobile, ha fermato un 36enne di nazionalità gambiana. Sarebbe lui lo scafista di una piccola imbarcazione con a bordo 25 persone salpata dalle coste libiche.