TARANTO - Riscossione coattiva delle tasse e dei tributi comunali, sono due le società in corsa per aggiudicarsi la gara d’appalto. Le offerte pervenute in Municipio, inizialmente, sono state tre ma poi quelle ammesse alla valutazione da parte della commissione sono state due. Da un lato, c’è la Mt spa (la società riminese Maggioli Tributi) e dall’altro un raggruppamento temporaneo di imprese composto da due aziende che, da decenni, operano a Taranto (la Soget Spa e la Dogre srl).
Il Comune di Taranto, quindi, sta per alzare il livello della sua offensiva contro gli evasori fiscali. Sono, infatti, in corso le operazioni di gara del bando per assegnare l’appalto sull’accertamento, i pagamenti volontari e soprattutto per la riscossione coattiva di tasse e tributi municipali.
L’Amministrazione comunale, dunque, si rivolge ai privati ovvero a società concessionarie del servizio e iscritte all’Albo nazionale del settore, per recuperare le somme non pagate da evasori e morosi per quel che riguarda l’Imu, la tassa sui rifiuti (Tari), l’imposta sulla pubblicità, il canone unico patrimoniale oltre al recupero delle sanzioni emesse magari per la violazione al Codice della strade (ovvero le multe dei Vigili urbani).
In particolare, l’appalto (che verrà attribuito con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa) prevede che l’aggiudicazione sia biennale, ma prorogabile per ulteriori due anni. Di conseguenza, l’importo stimato dell’appalto passerebbe da 3,9 milioni a 8 milioni nel caso in cui la concessione venisse effettivamente prolungata di altri due anni. Al bando, inoltre, potevano partecipare imprese che abbiano avuto, nell’ultimo triennio, un fatturato medio di 1,9 milioni di euro e che abbiano svolto servizi simili a quelli indicati nel bando indetto dal Comune di Taranto per un importo non inferiore ai 3,9 milioni di euro (che, non a caso, è la cifra indicata nell’avviso del Municipio).
In questo modo, almeno è questo l’obiettivo del sindaco Melucci (lo aveva già fatto proprio il commissario) e della direzione Entrate guidata da Simone Simeone, Palazzo di Città cercherà di contrastare l’evasione fiscale. Che a Taranto, ma è un fenomeno diffuso in diversi municipi del Sud, raggiunge livelli piuttosto alti. Secondo, infatti, alcuni dati elaborati dalla stessa area finanziaria riferiti a fine 2021 e resi noti ai primi mesi dell’anno, nel capoluogo ionico, tra evasori o morosi, uno su tre non paga le tasse. In termini assoluti, almeno per quel che riguarda la Tari, mancherebbero all’appello somme che oscillano tra i 13 e i 15 milioni di euro. E questa, al netto di una fisiologica quota di evasione, anche a causa dell’assenza (sinora) dell’ultimo segmento della lotta all’evasione che è rappresentato proprio dalla riscossione coattiva, o se si preferisce forzata, delle tasse e dei tributi municipali non pagati. Per essere ancora più chiari, la fase dell’accertamento è fatta attualmente dagli uffici comunali abbastanza bene ma, da sola, non è la condizione necessaria e sufficiente per contrastare i furbetti del fisco municipale.