TARANTO - Mitilicoltori di Taranto in agitazione. Una folta rappresentanza degli operatori jonici ha partecipato questa mattina a un presidio organizzato da Confcommercio ed Unicoop Taranto davanti al palazzo della prefettura per portare alla attenzione delle istituzioni la problematica inerente l’aumento del canone per i titolari di concessioni demaniali marittime a decorrere dall’1 gennaio 2022. L’importo di una concessione è passato da 400 a 2700 euro. Una delegazione guidata dai rappresentanti della categoria, Luciano Carriero (Confcommercio Taranto) e Unicoop Taranto (Mario Imperatrice) è stata ricevuta dal prefetto, Demetrio Martino. L’ordinanza della Giunta regionale (n.532 del settembre 2018) sulle Misure sanitarie straordinarie di controllo del rischio diossina e PCB nelle produzioni di mitili di Tarantò, ordina che entro il 28 febbraio di ogni anno sia effettuata movimentazione del novellame dal I seno del Mar Piccolo.
«Pertanto, i mitilicoltori - spiega Confcommercio in una nota - sono obbligati ad effettuare il trasferimento del prodotto nel II seno del Mar Piccolo o in alternativa in Mar Grande. Tale operazione comporta ulteriori investimenti per l'acquisizione e l’allestimento di nuovi specchi acquei. Impegno economico che incide sulla competitività delle imprese locali sul mercato dei mitili». Il prefetto ha condiviso «la necessità - si aggiunge - di avviare un percorso di interlocuzione approfondita con il commissario prefettizio del Comune di Taranto, Vincenzo Cardellicchio, che conduca a non moltiplicare gli atti concessori quanto piuttosto riunisca in un unico titolo concessorio più specchi acquei, ciò al fine di evitare la duplicazione/triplicazione degli oneri». Confcommercio Taranto e Unicoop Taranto chiedono misure ad hoc per gli operatori del Mar Piccolo di Taranto che favoriscano la produzione locale della «Cozza di Taranto».