TARANTO - Polizia penitenziaria sul piede di guerra a Taranto per «evidenziare - è detto in una nota sindacale - e portare a conoscenza la cittadinanza dei rischi per la sicurezza nell’istituto penitenziario di Taranto per la cronica carenza di personale e sovraffollamento». Le segreterie provinciali di Osapp, Uil Pa, Sinappe, Uspp, Cisl Fns e Cnpp hanno organizzato per domani un sit-in, dalle ore 9, nel piazzale antistante l’ingresso della casa circondariale di Taranto, «che vedrà la partecipazione di tutto il personale di Polizia Penitenziaria, sostenuto da quello in servizio con astensione della mensa». Lunedì scorso il sottosegretario alla Giustizia Anna Macina ha visitato il carcere di Taranto incontrando anche le sigle sindacali, che qualche giorno prima (il 9 febbraio) avevano tenuto un altro presidio davanti alla struttura penitenziaria. In quella occasione, viene fatto rilevare, il provveditore di Amministrazione Penitenziaria Puglia e Basilicata, Giuseppe Martone, e il direttore pro-tempore del carcere di Taranto, Sonia Fiorentino, in un documento «avevano condiviso con tutte le organizzazioni sindacali il non più procrastinabile invio presso la struttura ionica di almeno 45 unità di personale di Polizia Penitenziaria per la urgente necessità di aprire il nuovo padiglione Jonio, a seguito di una presenza di circa 690 detenuti, assicurando nell’immediatezza che il personale della struttura tarantina sarebbe stato supportato da 20 unità del Gruppo operativo mobile». Ma a distanza di soli sei giorni, denunciano i sindacati, «non perché il carcere non sia più sovraffollato, anzi vi è stato un incremento di popolazione detenuta, è stato disposto il rientro nella sede romana dei 20 agenti del Gom. Questa triste vicenda dimostra la disattenzione di un’Amministrazione ormai allo sbando».
Restando a Taranto il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, comunica che la sua «dura presa di posizione ha portato i frutti sperati, poiché nei prossimi giorni il segretario generale del Sappe Donato Capece ed una delegazione di poliziotti tarantini saranno a Roma per chiedere l’intervento urgente dell’amministrazione penitenziaria in un momento così difficile per il penitenziario jonico sottoposto ad una dura prova anche dal punto di vista giudiziario, con l’inchiesta che ha portato alla scoperta di un giro di droga e telefonini introdotti illegalmente nel carcere, in cui è coinvolto anche un agente infedele».
FOGGIA - Situazione insostenibile anche nel carcere di Foggia, come denuncia il Sappe in una nota stampa, in cui si evidenzia che «purtroppo non si interrompono gli episodi di violenza nei confronti dei poliziotti in servizio da parte dei detenuti sempre più violenti e prepotenti. Infatti negli ultimi giorni - evidenzia il sindacato autonomo della polizia penitenziaria - prima una spedizione punitiva di alcuni detenuti nei confronti di un poliziotto colpito con calci e pugni e con parecchi giorni di prognosi poiché aveva segnalato delle illegalità commesse da un loro amico, e poi un altro poliziotto che senza alcun motivo è stato colpito da un detenuto violento; anche lui è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari». La colpa di tutto ciò, a parere del Sappe, «è di un amministrazione penitenziaria inefficiente ed irresponsabile. Diciamo ciò poiché è inconcepibile che a quasi due anni dalla rocambolesca evasione di 73 detenuti che ha fatto il giro del mondo, nessun intervento concreto è stato posto in essere dal Dipartimento amministrazione penitenziaria per ridare al carcere foggiano sicurezza e legalità».