TARANTO - «A distanza di un solo mese della ripartenza e successivamente all’esecuzione degli interventi previsti dalle prescrizioni della Procura della Repubblica di Taranto, si è verificato un cedimento della struttura refrattaria dell’Altoforno 2» dello stabilimento siderurgico di Taranto. Lo riferiscono Fim, Fiom, Uilm e Usb, che hanno sollecitato un incontro ad ArcelorMittal e ai commissari di Ilva in As. Non si registrano feriti e non ci sarebbero state particolari conseguenze per l’attività dell’impianto ma si tratta del secondo campanello d’allarme. All’inizio febbraio, a poche ore dalla sua ripartenza, uno dei lavoratori, durante un’attività di controllo, cadde in una botola da un’altezza di circa due metri a poca distanza dalla vasca dove viene scaricata la loppa. L’incidente fortunatamente non procurò ferite gravi all’operaio. «Riteniamo inammissibile - attaccano le sigle metalmeccaniche - che accada dopo un mese dall’avvio nonostante vi siano state anche delle attività specifiche ai refrattari». Le organizzazioni sindacali «in più occasioni - insistono - hanno rivendicato e denunciato un’assenza di programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria tale da determinare un aumento ingiustificato del personale, addetto alle manutenzioni, che puntualmente è collocato in cassa integrazione». La multinazionale «di fatto, ha una gestione della fabbrica - concludono - basata principalmente sulla produzione giornaliera nel rapporto con la forza lavoro presente in fabbrica e trascura tutte le attività necessarie a garantire la sicurezza in termini ambientali ed impiantistici».
LA REPLICA DELL'AZIENDA - ArcelorMittal Italia dichiara in una nota che «non si è verificato alcun cedimento della struttura refrattaria» dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto e «smentisce quanto riportato dalle fonti sindacali, del tutto privo di fondamento». L’azienda aggiunge che «il refrattario interno dell’Altoforno, tra l’altro oggetto di un recente intervento di ripristino da parte di ArcelorMittal Italia tramite la tecnica di best practice nota come shotcrete, è nelle normali condizioni di esercizio». Fim, Fiom, Uilm e Usb nel pomeriggio avevano diffuso un comunicato sostenendo di aver chiesto un incontro urgente all’azienda dopo aver appreso «che vi è stato un cedimento della struttura refrattaria dell’altoforno n.2, a distanza di un solo mese della ripartenza e successivamente all’esecuzione degli interventi previsti dalle prescrizioni della Procura della Repubblica di Taranto».