Domenica 07 Settembre 2025 | 23:48

Mittal Taranto, ritardo pagamenti indotto: chiesto incontro e minaccia di sit in. Melucci: «Cronoprogramma spegnimento»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Taranto, crisi nell'appalto ex Ilva: rischio 200 licenziamenti

In assenza di un «celere riscontro», hanno annunciato per il 1 marzo un presidio con lavoratori dinanzi la sede della Prefettura

Mercoledì 24 Febbraio 2021, 17:23

18:04

TARANTO - Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno inviato una lettera al prefetto di Taranto Demetrio Martino e, per conoscenza, al Questore Giuseppe Bellassai, chiedendo un incontro urgente sul tema del ritardo dei pagamenti alle aziende dell’indotto di ArcelorMittal.

In assenza di un «celere riscontro - spiegano i sindacati - annunciamo che nella giornata di lunedì 1 marzo terremo un presidio con lavoratori dinanzi la sede della Prefettura di Taranto».

Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno deciso di avere un confronto con il prefetto «a fronte dei gravi ritardi delle retribuzioni del mese di gennaio dei lavoratori dell’appalto e dell’indotto ArcelorMittal Taranto, legati ai mancati pagamenti di quest’ultima nei confronti delle aziende, condizione che si protrae da tempo che - concludono - potrebbe sfociare in tensioni sociali». 

LE PAROLE DI MELUCCI - Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, attraverso la struttura tecnica della Direzione Ambiente, ha chiesto ufficialmente a Ilva in Amministrazione Straordinaria e ad ArcelorMittal il cronoprogramma delle fasi di spegnimento dei reparti Altiforni, Cokerie, Agglomerazione e Acciaierie, compresi eventuali impianti funzionalmente connessi a questi, in ottemperanza a quanto disposto con l’ordinanza sindacale n. 15 del 27 febbraio 2020 sulle emissioni. Il termine di 60 giorni per la chiusura degli impianti è iniziato a decorrere dal 14 febbraio in seguito alla sentenza del Tar di Lecce, ma ArcelorMittal e Ilva in As hanno proposto appello al Consiglio di Stato. L’11 marzo sarà discussa in sede collegiale la richiesta di sospensiva e il 13 maggio è prevista l’udienza di merito. "Andiamo spediti - osserva il sindaco Melucci - nella direzione della tutela della salute dei tarantini, così come confermato recentemente dal Tar di Lecce. Ci auguriamo che il Consiglio di Stato, chiamato in causa sulla questione, tenga in debita considerazione le aspirazioni di una comunità di mezzo milione di persone». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)