Taranto - Poco meno di un anno fa, quando ereditò il timone del ministero per lo Sviluppo Economico dal suo leader politico Luigi Di Maio nel frattempo trasferitosi alla Farnesina, Stefano Patuanelli annunciò che sarebbe subito venuto a Taranto per rendersi conto di persona dello stato in cui versava lo stabilimento siderurgico ex Ilva. Ma c’è voluto appunto un anno e l’iniziativa elettorale di Antonella Laricchia, candidata alla presidenza della Regione Puglia, per portare Patuanelli in riva allo Jonio. Il titolare del Mise giovedì pomeriggio parteciperà all’incontro che avrà come tema «Riconvertiamo Taranto» e che dunque non potrà non riguardare il dossier siderurgico.
«L'ultimo incontro con i tre ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli risale al 9 giugno - dice intanto alla Gazzetta il segretario generale della Uilm Rocco Palombella - sono trascorsi tre mesi e siamo ancora in attesa di una convocazione per conoscere come intende intervenire il Governo sull’ex Ilva e sul settore siderurgico. Nel frattempo la situazione all'interno del sito di Taranto continua ad essere insostenibile: alla produzione che si trova ai minimi livelli si aggiungono la mancanza di investimenti e decisioni unilaterali riguardo la gestione dell’organizzazione del lavoro, con l'utilizzo degli straordinari in presenza di migliaia di lavoratori in cig e un aumento degli incidenti, fortunatamente non gravi. Continuiamo a leggere dichiarazioni di autorevoli responsabili del Governo riguardo suggestive ipotesi di riconversione industriale - continua Palombella - futuribili produzioni attraverso tecniche ancora non sperimentate come l'idrogeno e non si ha il coraggio di affrontare realmente il vero nodo che assilla l'ex Ilva». Il segretario della Uilm ricorda che «l’attuale bilancio conta oltre cinquemila lavoratori in cassa integrazione, con la prospettiva di trasformarsi in esuberi strutturali, migliaia di lavoratori dell'indotto in cig e milioni di euro non pagati alle aziende dell'appalto. Lo stabilimento diventa giorno dopo giorno una polveriera e un pericolo sia per i lavoratori che per la città. Anche nel periodo estivo, sia il Governo che i partiti di opposizione hanno continuato una campagna elettorale senza discutere dei temi più importanti che affliggono l'ex Ilva, in particolare il futuro dello stabilimento e della città di Taranto. È giunto il momento di smetterla di illudere i lavoratori e i cittadini - conclude il sindacalista - è l'ora della verità sulle reali intenzioni e azioni che il Governo vuole mettere in atto per l'ex Ilva».
Intanto, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro urgente all’Ufficio relazioni industriali di ArcelorMittal in merito all’incidente che si è verificato venerdì scorso nell’impianto Tas dell’Acciaieria 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto con il cedimento del piano e della cappa mobile «che per fortuna - sottolineano i sindacati - non ha causato lesioni ai lavoratori».