TARANTO - «Nessuna prospettiva» è emersa, secondo l’Usb di Taranto, dall’incontro oggi tra le organizzazioni sindacali e il responsabile delle risorse umane di ArcelorMittal, Arturo Ferrucci, per discutere della proroga della cassa integrazione ordinaria dal 3 agosto per un massimo di 8.152 dipendenti e presumibilmente per un periodo di 13 settimane, chiesta dall’azienda. Un ammortizzatore che potrebbe essere revocato e sostituito con la cassa Covid. L'azienda, prosegue l’Usb, ha ribadito di dover affrontare la "flessione delle commesse e dunque della produzione, garantendo la rotazione dei lavoratori», cosa che all’Usb non risulta: «Nessuna apertura sulla possibilità di ridurre i numeri della cassa integrazione, al contrario è stata preannunciata la fermata tra luglio ed agosto di altri impianti: Pla/2 e Laf, quindi la crescita dei lavoratori che resteranno a casa».
Il sindacato Usb aveva chiesto «di far rientrare quantomeno i lavoratori addetti alla manutenzione degli impianti, sia quelli in marcia che quelli fermi che potrebbero essere riavviati». ArcelorMittal, aggiunge Usb, «ha inoltre riferito di aver fatto richiesta di un prestito di 800 milioni di euro allo Stato per continuare a gestire la fabbrica, ma di non aver ricevuto nulla. La sensazione - commenta il sindacato di base - è che non c'è al momento alcun tipo di prospettiva, che si va avanti alla giornata. Gravi ci sono apparsi anche i riferimenti fatti da Ferrucci alla chiusura dei siti in Spagna e Francia, come se si dovesse ringraziare per il semplice fatto che qui non si sia proceduto nello stesso modo».
Per questo Usb ha organizzato per domani un’assemblea dei «lavoratori dipendenti ArcelorMittal, ex Ilva e appalto», alle 9:30 al centro sportivo Olympiakos., per "discutere e condividere le azioni da mettere in campo».