TARANTO - «Questa parola, decarbonizzazione, ormai è diventata uno slogan, uno spot che serve molto spesso alla politica locale e nelle elezioni regionali». Lo ha detto il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli, parlando con i giornalisti dei progetti di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto. Bentivogli ne ha parlato a margine del 'Wired digital day' in corso al Teatro Petruzzelli di Bari.
«Noi - ha sottolineato - ne vediamo poco di 'green', perché bloccare lo stabilimento e il piano ambientale significa fare tutto ciò che si può fare lontano dalla ambientalizzazione e dalla messa in ecosostenibilità dello stabilimento». "Bisognerebbe interrompere la propaganda - ha rilevato - e cominciare a fare cose concrete e far ripartire quello stabilimento, attuare tutto ciò che è prescritto dall’Aia e dal piano ambientale». «E soprattutto - ha concluso - onorare l'accordo del 6 settembre 2018».
«L'assurdo è che i tempi, anche del confronto sindacale e della vita di decine di migliaia di persone, sono scanditi dalle udienze in tribunale. La giustizia deve fare il suo corso ma credo che il governo, e il Paese complessivamente, nei confronti con le parti sociali abbia l'onere di fare la politica industriale. Su questo non bisogna perdere più tempo, se ne è perso anche troppo». Lo ha detto il segretario della Film Cisl, Marco Bentivogli, parlando con i giornalisti del futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto, oggi a margine del 'Wired digital day' in corso al Teatro Petruzzelli di Bari. "Bisogna realizzare - ha sottolineato - il piano che avevamo concordato, quindi zero esuberi, il piano ambientale che riprende celermente, e soprattutto una fabbrica che si riqualifica e riparte». "L'idea di smontare piano piano lo stabilimento e fare un mix tra forni elettrici e ciclo integrale - ha concluso - sembra un pò più dettata dall’agenda regionale del governatore della Puglia, ma non ha nulla a che fare con quello che serve alla siderurgia e all’ambiente».
LE PAROLE DI EMILIANO - «Non so di cosa parla. La decarbonizzazione è l’elemento centrale dei documenti sui mutamenti climatici europei, è il centro del trattato di Parigi, è il mantra anche sul quale si sta sviluppando la trattativa tra il governo e ArcelorMittal. Non so che altro aggiungere, anche perché non voglio fare polemiche quindi lascio cadere». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le affermazioni del segretario Fim Cisl, Marco Bentivogli secondo il quale la decarbonizzazione è uno «slogan, uno spot che serve alla politica locale e nelle elezioni regionali». Sia il sindacalista sia Emiliano ne hanno parlato a Bari, in occasione del 'Wired digital day'
MITTAL IPOTIZZA CHIUSURA IMPIANTO IN FRANCIA - Il gruppo siderurgico franco-indiano ArcelorMittal ha annunciato di star studiando la possibilità di chiudere nel 2022-23 un impianto per la produzione di coke, il carbone utilizzato come combustibile nelle acciaierie, che dà lavoro a circa 250 persone, a Florange, nella regione francese della Mosella, dove già sono stati chiusi due altiforni. Lo comunica l’azienda, che ha in gestione anche l'impianto dell’ex Ilva di Taranto.
«Tenuto conto del piano di investimenti finalizzato a ridurre le nostre emissioni di CO2 di oltre il 30% da qui al 2030 - scrive l’azienda in un comunicato -, la richiesta di coke è destinata a diminuire e l’impianto di Dunkerque potrebbe diventare autosufficiente a breve termine». Dunque, fa sapere ArcelorMittal, «l'utilizzo della cokeria di Florange, la cui scadenza era inizialmente previsto al 2032, potrebbe essere rimesso in causa».