TARANTO - L’obiettivo è siglare un pre-accordo entro il 31 gennaio, per aprire la strada a un ritiro contestuale del ricorso al tribunale di Milano: la linea del governo è trattare fino all’ultimo minuto utile, respingendo la richiesta di esuberi strutturali. E’ questo quanto emerge dal tavolo di governo riunito per due ore la scorsa notte dal premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e che ha esaminato tutti gli aspetti del dossier. I prossimi giorni si annunciano decisivi: se la trattativa con Mittal si dovesse disincagliare, è possibile che giovedì - spiegano più fonti - il decreto con le misure per la città di Taranto arrivi in Consiglio dei ministri.
La scorsa settimana, ma non ci sono conferme ufficiali, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli avrebbe visto Aditya Mittal, presidente e ceo di Arcelor Mittal. Un nuovo contatto con l’azienda, a sua volta non confermato, ci sarebbe stato ieri a Davos a margine del World economic forum al quale ha preso parte il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ed è alla luce degli ultimi colloqui con i vertici di Mittal che si è analizzata la scorsa notte la situazione, con Francesco Caio.
Entro il 31 gennaio l’azienda deve presentare la sua memoria difensiva al tribunale di Milano contro il ricorso d’urgenza presentato dal governo. L’udienza è fissata al 7 febbraio e dunque fino all’ultimo non si esclude niente, ma già la prossima settimana, secondo più fonti dell’esecutivo, si capirà se ci sono i margini per andare avanti alla ricerca di un accordo o se non resterà che la via giudiziaria.
Il nodo principale è quello dei tremila esuberi strutturali chiesto dall’azienda: il governo potrebbe, ma solo dopo un confronto con i sindacati, aprire a esuberi non strutturali (vengono stimati in circa duemila) per la fase di riconversione dell’azienda, per i quali si potrebbe studiare un mix di cassa integrazione e scivoli. L’altro nodo è l’entità dell’impegno pubblico nella nuova fase: il finanziamento pubblico dovrebbe riguardare non solo la «newco» per la riconversione, ma anche la società madre di cui è azionista Mittal.
LE PAROLE DI GUALTIERI - Per l’ex Ilva «pensiamo a una soluzione ambiziosa, che si colloca nell’ambito del green new deal» di arrivare a «un polo europeo dell’acciaio verde, con meno emissioni a livello Ue». Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a Tg2 Post, sottolineando che si punta ad aprire «una nuova strada» in cui «vogliamo anche gli investitori privati».
Quanto ad Alitalia, il titolare del Mef ha sottolineato il "lavoro molto serio» portato avanti dal collega del Mise, Stefano Patuanelli, ricordando che l’obiettivo è quello di riportare l’azienda «sul mercato, ad andare sulle sue gambe».