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a taranto
Redazione online
18 Dicembre 2019
E’ stata fissata per il 30 dicembre la decisione in camera di consiglio sul ricorso dell’Ilva in amministrazione straordinaria contro lo stop all’altoforno due dell’acciaieria di Taranto. E’ dello scorso 10 dicembre la decisione del Tribunale di Taranto che ha rigettato la richiesta di proroga presentata dai commissari straordinari Ilva sull'uso dell’Altoforno 2, sequestrato e dissequestrato più volte nel corso dell’inchiesta sull'incidente che nel 2015 in cui ha perso la vita l’operaio Alessandro Morricella.
VERSO RINVIO UDIENZA EX ILVA - Per i legali di Arcelor Mittal la negoziazione in corso con i commissari dell’ex Ilva è in fase di stallo e, se non si troverà un accordo di massima per andare avanti nelle trattative entro domani sera, gli avvocati del gruppo franco indiano chiederanno di discutere la causa davanti al giudice di Milano, fissata per venerdì. I commissari straordinari dell’ex Ilva, tramite i loro legali, sono orientati a chiedere un rinvio dell’udienza, fissata per venerdì a Milano, quantomeno a dopo l'esito del ricorso al Riesame di Taranto sull'altoforno 2. E' quanto si è appreso da fonti vicine all’amministrazione straordinaria. Comunque, sarà il giudice civile Claudio Marangoni a dover decidere se rinviare il procedimento e a quale data.
In sostanza, ci sarà tempo fino a domani sera (l'udienza è fissata per venerdì alle ore 11 a Milano) per arrivare ad un’intesa di massima tra Mittal e i commissari, un accordo su 'macrotemì necessario per proseguire, poi, le trattative nei dettagli. In caso di accordo, i legali si potrebbero presentare in udienza, davanti al giudice Claudio Marangoni, con una richiesta congiunta di rinvio per andare avanti con più calma nel negoziato. Ad ogni modo, al momento, stando a fonti legali di Mittal, la negoziazione è «in un fase di stallo» e, dunque, se non si raggiungerà un’intesa nelle prossime ore, gli avvocati del gruppo sono pronti a discutere il procedimento sul ricorso cautelare d’urgenza presentato dai commissari ex Ilva (lunedì sera ArcelorMittal ha depositato una memoria 'durissimà per replicare all’amministrazione straordinaria). Il centro della causa, in pratica, è il recesso dal contratto di affitto e acquisizione degli stabilimenti esercitato a inizio novembre dalla multinazionale. Sull'altro fronte, invece, i commissari straordinari, da quanto si è saputo, sono orientati a chiedere al giudice, tramite i loro avvocati, un rinvio dell’udienza a gennaio, ossia a dopo l’esito del ricorso al Riesame di Taranto sull'altoforno 2. Anche in caso di istanze diverse delle due parti (di discussione della causa e di rinvio) spetterà, comunque, sempre al giudice decidere il da farsi e semmai indicare la data di aggiornamento dell’udienza. Mittal, da quanto si è saputo, avrebbe predisposto già lunedì un memorandum per arrivare ad un’intesa di massima e sarebbe in attesa di risposte da parte dei commissari ex Ilva, in una partita che, ovviamente, coinvolge anche il Governo. Un punto da risolvere è la mancata definizione dell’entità, della misura e della modalità degli interventi degli eventuali soggetti pubblici e privati italiani che potrebbero entrare nell’operazione per rivitalizzare il polo siderurgico italiano.
Da quanto si è appreso da fonti vicine al procedimento, l’udienza fissata per venerdì si terrà con le parti presenti in aula e si potrebbe arrivare, verosimilmente, ad un rinvio a gennaio in attesa della decisione del Riesame di Taranto (l'udienza è fissata per il 30 dicembre) sull'altoforno 2. Anche in assenza di un accordo di massima tra le due parti entro domani sera, coi legali di Mittal, nel caso, pronti a discutere la causa, il giudice potrebbe, comunque, optare per un aggiornamento a gennaio dell’udienza per favorire il negoziato e in attesa della decisione dei magistrati tarantini.
Nel frattempo, resta sempre a carico di ignoti e per le ipotesi di aggiotaggio informativo e distrazione di beni dal fallimento l’inchiesta aperta dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi sulla gestione dell’ex Ilva da parte di ArcelorMittal. Le indagini di queste settimane del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf milanese sono state riassunte in due rapporti depositati nei giorni scorsi agli inquirenti, che attendono di capire come andrà avanti il procedimento civile. Tanto che la Procura stessa è parte nella causa, a fianco dei commissari dell’ex Ilva e contro l’addio del gruppo franco indiano che ha esercitato il recesso dal contratto. In Procura, infine, c'è anche un fascicolo autonomo per omessa dichiarazione dei redditi per gli anni 2014-2015 e con al centro una società del gruppo Mittal.
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