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Taranto, Afo2: sospeso lo spegnimento, eseguito provvedimento Magistratura

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Entro il 13 novembre dovrà essere pronta l'analisi di rischio

Lunedì 30 Settembre 2019, 14:24

Il custode giudiziario Barbara Valenzano ha sospeso, su delega della Procura e a seguito dell’ordinanza dl tribunale dell’appello di Taranto (giudice relatore Giovanni Caroli) che lo scorso 17 settembre ha ha accolto parzialmente il ricorso degli avvocati Angelo Loreto e Filippo Dinacci, legali di Ilva in As, le operazioni di spegnimento dell’altoforno 2 dello stabilimento siderurgico gestito da ArcelorMittal. La decisione è stata assunta al termine di un incontro svoltosi l’altro giorno in fabbrica ed è contenuta in un verbale di accesso allo stabilimento. L’altoforno 2 era finito nel mirino dell’autorità giudiziaria per l’infortunio mortale avvenuto l’8 giugno del 2015 e costato la vita all’operaio Alessandro Morricella.

In premessa, viene ricordato che era stata effettuata tutta l’attività di ingegneria di dettaglio e costruttiva e che erano state consegnate le necessarie forniture, tanto che la ditta incaricata era pronta a intraprendere le attività di spegnimento, e che per il completamento dell’attività risultavano ormai mancanti solo 14 giorni. Il custode giudiziario, preso atto del provvedimento della magistratura, ha disposto la sospensione delle attività di spegnimento, intimando ad ArcelorMittal, attuale gestore della fabbrica, di concordare con Ilva in as le modalità di ottemperanza alle prescrizioni, sottolineando che entro il 13 novembre dovrà esse pronta l’analisi di rischio mentre il 13 dicembre la progettazione di dettaglio degli interventi mirati a rendere affidabile l’esercizio dell’impianto, scongiurando eventi incontrollati e danni irreversibili per il personale dello stabilimento e la popolazione. Se gli impegni non saranno mantenuti, la ditta incaricata Paul Wurth dovrà farsi trovare pronta per riprendere le attività di spegnimento. Su questi aspetti, emerge dal verbale, in realtà, quasi un tentativo di chiamarsi fuori da parte di ArcelorMittal che con gli avvocati Maria Loizzi e Francesco Brescia prima ha voluto precisare di non essere parte del procedimento penale scaturito dall’infortunio mortale del 2015, chiedendo al custode di rivolgersi direttamente ad Ilva in As, proposta respinta dall’ing. Valenzano che ha chiesto ad ArcelorMittal di dar seguito ai provvedimenti della magistratura, ricordando che è «compito del gestore avere contezza di ogni elemento utile alla conoscenza e alla gestione dello stabilimento in sicurezza».

Il fermo di Afo2, uno dei tre in funzione nel siderurgico, era stato disposto dal pm Antonella De Luca dopo che il gup Pompeo Carriere aveva respinto la richiesta di dissequestro presentata dai legali di Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti, ritenendo del tutto o in parte non attuate le prescrizioni nel provvedimento di restituzione concesso dalla Procura il 7 settembre del 2015. Ma il tribunale dell’appello, come detto, ha concesso circa 90 giorni di tempo per adempiere le prescrizioni, subordinando a tale incombenza il prosieguo della facoltà d’uso.

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