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Taranto, vendita case comunali c’è il via libera all’accordo

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, vendita case comunali c’è il via libera all’accordo

Definita transazione da 2,5 milioni tra Municipio e «Carim»

Mercoledì 19 Dicembre 2018, 10:51

TARANTO - Vendita delle case comunali, la giunta Melucci dà il via libera ad una transazione con la società Carim srl. E chiude così un contenzioso che, di fatto, si trascinava da dodici anni. In estrema sintesi, il Municipio dovrà versare 2,5 milioni di euro nelle casse della cosiddetta società veicolo, ovvero in favore dell’impresa impegnata in questa cartolarizzazione varata nel 2005 (Amministrazione Di Bello). Ma non solo. Con l’ormai prossima sottoscrizione della convenzione attuativa definita dai tecnici della direzione Patrimonio, inoltre, alla Carim andrà la titolarità di una serie di immobili comunali. Che, così come risulta dall’atto notarile del maggio 2006, furono acquistati per 15 milioni di euro, ma quella compravendita non fu mai regolarizata proprio per la mancanza di una convenzione tra le parti.
In particolare, l’Amministrazione comunale di Taranto verserà le risorse stabilite dalla proposta transattiva - conciliativa in cinque anni (in realtà, in cinque esercizi finanziari). E, quindi, il Comune entro febbraio dovrà versare 1 milione di euro e poi 500mila euro annui sino al febbraio del 2022.

La giunta Melucci, dopo aver ascoltata la relazione fatta dall’assessore Cataldino, si è sostanzialmente sintonizzato sulla lunghezza d’onda tracciata, a fine luglio, dal giudice. Del resto, la Corte d’Appello aveva stabilito la validità di quel contratto chiudendo così una controversia aperta da una richiesta risarcitoria avanzata dagli avvocati della Carim. Che, tra danni, interessi legali e moratori, si aggirava intorno ai 12 - 15 milioni di euro circa. E così, considerata la sentenza della magistratura e il parere dell’Avvocatura comunale, la giunta ha acceso il «semaforo verde» all’accordo.

Ma quali sono le case comunali che, a breve, passeranno alla Carim? Tra i beni immobili più significativi, ci sono: l’ex immobile Eca (Ente comunale di assistenza) ubicato in piazza Immacolata n. 18, stimato dall’Agenzia del territorio in 2 milioni 582mila 178 euro; l’edificio di via Cesare Battisti n. 329 (1 milione 798mila); palazzine ex Scianatico in via Napoli angolo via delle Fornaci (5 milioni 622mila); il villino Petraro in viale Virgilio n. 67 (1 milione 344mila euro); gli edifici di via Petrarca n. 11 e 23 (2 milioni 537mila); due appartamenti in via Margherita n. 7 (131mila 987mila); un appartamento in via Di Palma n. 20 (141mila 726); un locale in via Napoli n. 23 (23mila 802) ed un appartamento in via Napoli n. 3 (26mila 823). Nel primo elenco, per errore, furono inseriti anche beni immobili ormai di proprietà, dopo l’autonomia amministrativa, del Comune di Statte.

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