Martedì 14 Ottobre 2025 | 12:01

«Perché il mio cane non mi ascolta mai?»

 
marco SMALDONE

Reporter:

marco SMALDONE

«Perché il mio cane non mi ascolta mai?»

«Ogni volta che ci rivolgiamo al nostro amico dobbiamo essere certi della sua disponibilità a poter collaborare»

Sabato 23 Agosto 2025, 15:00

«Dottore, perché il mio cane non mi ascolta?» È la domanda che mi viene spesso rivolta. I motivi sono svariati e rispondere è abbastanza complesso, tanto che molti, disperati, si rivolgono agli educatori cinofili.

Vediamo quali sono i diversi motivi e i vari contesti in cui il cane è indotto a disobbedire e in primis a non ascoltare il richiamo del padrone. Questo è molto pericoloso, perché in alcune circostanze mettono in serio pericolo anche la loro vita, in quanto potrebbero finire sotto un mezzo di locomozione, oppure aggredire una persona o un loro simile.

Un altro momento cruciale in cui è facile prevede il diniego è quando noi proviamo a dissuadere il nostro cane dal compiere azioni per noi inopportune, come quando abbaia contro persone da loro considerate sgradite o contro altri cani che considerano rivali o ancora peggio quando intenzionati ad aggredire un gatto.

In quest’ultimo caso vale quel detto: «che non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire».

Questo perché il loro istinto predatorio innato è così forte che non desisterebbero in nessun caso e molte volte per farli smettere bisogna portarli via di forza.

Altri motivi per cui i cani possono non ascoltare i padroni è dovuto alla mancanza di comprensione dei comandi. E questo capita soprattutto ai soggetti poco addestrati o non addestrati affatto; ma delle volte può succedere anche con cani ben addestrati che si rifiutano di ascoltare i comandi del padrone, perché associati ad un ambiente ostile dove in precedenza avevano subito un’esperienza negativa. Cito anche un altro motivo importantissimo che quasi sempre li fa desistere dall’obbedire ed è «l’ansia» soprattutto quando il proprietario deve andare via; in questi casi parliamo di «ansia da separazione».

Ma non dobbiamo trascurare che esistono anche i problemi di salute ad impedire al cane di poter collaborare. Fra questi ci possono anche essere alcuni soggetti sordi o ciechi, soprattutto fra gli anziani in quanto affetti da ipoacusia senile o per la cataratta, fenomeni frequenti nei soggetti da dieci anni in su.

Comunque la causa per cui il cane spesso non obbedisce è che la gran parte dei padroni commettono l’errore di offrire eccessive attenzioni oltre che concessioni ai loro amici a quattro zampe, senza esigere l’importante ruolo di leader.

Come è noto a molti, il cane è un animale di branco e come tale è rispettoso della rigida gerarchia che vige fra loro, dove ogni soggetto ha una naturale aspirazione di giungere in cima alla piramide per assurgere al ruolo di capobranco. Questo è proprio quello che ogni singolo cane che vive in famiglia cerca di fare con i componenti del proprio gruppo familiare.

Quindi, per catturare la loro attenzione dobbiamo assumere il ruolo di capo branco al quale non si può mai dire di no. Questo è possibile ottenerlo, ma ad una condizione: bisogna agire correttamente con loro sin dalla piccolissima età, senza commettere l’inconsapevole errore di essere sempre accondiscendenti in ogni loro atteggiamento e per ogni loro desiderio. Così facendo diventiamo un loro punto di riferimento e quindi di rispetto, ottenendo così la loro fiducia ed anche la loro obbedienza.

Fra le principali risorse per educare ed addestrare un cane al primo posto c’è il cibo, che può essere utilizzato come premio ogni volta che il cane si comporta bene o che risponde al nostro comando.

Questo tipo di rinforzo positivo diventa trainante per ogni singolo cane, poiché favorisce un rapido apprendimento per ogni singolo esercizio. Altrettanto importante è il gioco. Offrirgli il suo giocattolo preferito dopo che ha risposto prontamente e correttamente ai nostri comandi è per lui la cosa in assoluto più importante, perché si sente anche gratificato dal «suo capobranco».

Concludo con una precisazione: ogni volta che ci rivolgiamo al nostro cane dobbiamo essere certi della sua disponibilità a poter collaborare, perché se non può darci retta, poiché impossibilitato, imparerà a disobbedire e continueremo a chiederci: perché Il mio cane non mi ascolta?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)