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Attenti ai vostri cani se c’è la processionaria

 
Attenti ai vostri cani se c’è la processionaria

Servono interventi immediati: lavaggi con acqua prima di raggiungere al più presto il veterinario

Sabato 29 Marzo 2025, 13:46

Ogni anno da febbraio ad aprile si riaffaccia il pericolo dei bruchi della processionaria, ai quale è bene prestare molta attenzione. I luoghi dove è facile incontrare le tipiche colonie disposte in fila indiana di piccoli bruchi sono quelli alberati, soprattutto di pini, ma anche querce. Questo perché il ciclo vitale biologico della processionaria si svolge, è il caso di dire, tra cielo e terra, ovvero in gran parte su questi alberi e poi si conclude nel terreno sottostante.

A molti penso sia capitato di vedere, soprattutto d'estate, le tipiche formazioni come palle di zucchero filato sui rami esterni dei pini, cosa meno vistosa sulle querce. All'interno di queste palle ci sono centinaia di piccole larve che, nutrendosi avidamente degli aghi di pino (finendo per devastare gli alberi), crescono fino al loro completo sviluppo per poi uscire dal grosso bozzolo, scendono dagli alberi e si incamminano disponendosi nella tipica fila, uno attaccato all'altro, come in processione. È proprio da questo loro comportamento che deriva il nome di processionaria. I bruchi concluderanno Il loro viaggio interrandosi, dove si trasformano in crisalidi, dalle quali poi usciranno grosse farfalle: le «falene».

Dopo la premessa, torniamo a soffermarci sulla loro grande pericolosità, per noi e soprattutto i nostri fedeli amici a quattro zampe. Questi bruchi dai colori sgargianti si rendono insidiosi soprattutto per i cuccioli di cani, di gatti, ma spesso anche umani quando attratti dai loro movimenti ne vengono a stretto contatto. Il loro corpo è rivestito da una fitta peluria fortemente urticante e dal contatto con questi bruchi si possono subire gravi ed acute irritazioni, fino alla necrosi dei tessuti coinvolti. Di solito succede che le colonie dei buchi in movimento attirano la curiosità e quindi l' attenzione dei cuccioli che incoscientemente, per gioco, vengono a contatto con i bruchi, finanche a prenderli in bocca. La reazione degli insetti è immediata, poiché reagiscono contraendo bruscamente il corpo e quindi inarcandosi liberano attraverso i peli una potentissima sostanza caustica qual è: «l'acido formico». Questo nell'immediato provoca un violento processo infiammatorio del cavo orale ed in particolare della lingua e spesso anche delle labbra. Poi con il passare dei minuti se non si interviene tempestivamente può provocare uno spaventoso gonfiore della lingua tale da poter in alcuni casi addirittura soffocare il malcapitato.

Quello che si deve fare in questi casi, e con estrema urgenza, è riuscire ad allontanare nel più breve tempo possibile la sostanza fortemente urticante dal cavo orale, praticando lavaggi con acqua per diluire e sciacquare la sostanza urticante. Questo primo intervento, quando possibile, deve essere praticato nell'immediatezza dell'incidente e quindi sul posto, magari dallo stesso padrone, per poi recarsi con estrema urgenza dal veterinario che deve procedere alle appropriate terapie mediche al fine di bloccare in tempo le possibili gravissime complicanze.

È opportuno precisare che questo tipo di incidente, quando va bene, spesso lascia segni indelebili a carico della lingua. Soprattutto nella parte apicale si evidenzierà la mancanza di parte della lingua dovuta ai processi necrotici subiti nell’incidente con i bruchi. Altre possibili gravi complicanze, consistono in sintomi che vanno dalla totale assenza di vivacità del soggetto colpito, al rifiuto assoluto del cibo, spesso accompagnati da febbre, vomito, diarrea a volte anche emorragica, ed altro ancora.

Però devo evidenziare che il pericolo più grave in assoluto lo corrono i soggetti che accidentalmente ingeriscono alcuni di questi bruchi i quali possono provocare lesioni interne a carico dell'esofago e dello stomaco che spesso ne decretano il decesso.

Ma mi sono anche capitati casi estremamente gravi che pur nella loro severità estrema, si sono conclusi con la guarigione. A questo proposito, mi viene in mente Kelly, uno fra i tantissimi gravi casi che ho dovuto curare per i danni da processionaria. Mi fu portata il giorno dopo in cui era entrata in contatto con ì famigerati bruchi, avevo immediatamente avuto la netta sensazione che la cucciola avesse subito un danno molto severo in quanto la sua lingua si presentava estremamente gonfia e con scarsa sensibilità e motilità. Infatti, dopo un paio di giorni nonostante le intense terapie praticate, la lingua completamente ustionata andò in necrosi, cadendo per intero. Ricordo che Kelly rimase tra la vita e la morte per alcuni giorni e quando ormai non ci credevo quasi più finalmente cominciò a reagire alle terapie. All'inizio e per alcune settimane venne imboccata con alimenti morbidi e per dissetarla, l'acqua le veniva somministrata attraverso siringhe. Fu una grande gioia per i padroni di avergliela salvata. Per inciso: Kelly da grande dette alla luce tre meravigliosi cuccioli, belli come la mamma, di razza Chow Chow.

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