BARI - Un dopo partita abbastanza «diverso». Più di un’ora in attesa dei protagonisti. Chiusi nello spogliatoio a confronto con il presidente Luigi De Laurentiis (a proposito, ieri al «San Nicola» c’era anche il fratello Edoardo, reduce dalla vittoriosa esibizione del Napoli a Lecce). L’aria è abbastanza pesante. Nemmeno questa importante vittoria ha avuto il potere di allentare la tensione. E non è tutto legato alle sconcertanti prestazioni contro il Modena e a Cosenza giovedì scorso. La frattura è molto più profonda e chiama in causa la gestione del club biancorosso da parte della Filmauro.
Non c’è traccia di Moreno Longo nella tradizionale conferenza stampa di fine partita. Ma tocca al suo vice Migliaccio. «Sono qui perché il mister è completamente afono e non potrebbe rispondere alle vostre domande. «Era innanzitutto importante avere una reazione dopo Cosenza e devo dire che c’è stata - dice - come già successo in altri momenti della stagione. Dispiace che sia mancata un po’ di continuità che ci avrebbe consentito di fare un ulteriore step. Ci stiamo lavorando su. Una prestazione da Bari contro un avversario fortissimo. Loro sono molto fisici e all’andata ci avevano messo in difficoltà con la bravura di Tourè nel chiudere sul secondo palo. La presenza di Obaretin è stata fondamentale e anche sui calci piazzati abbiamo potuto alzare i centimetri. Senza contare che Dorval, partendo in posizione più avanzata, ha la possibilità di sfruttare meglio le sue caratteristiche. Un passo alla volta, però. Ora dobbiamo pensare al Cittadella. La classifica è strettissima, testa bassa e pedalare. La cosa positiva è che non dipendiamo più dagli altri. I tifosi? Non ci permettiamo di dare giudizi. Noi abbiamo il dovere di pensare solo al campo».
«Ho sempre creduto potessimo fare qualcosa di straordinario». È raggiante Pippo Inzaghi, nel ventre del San Nicola che ha sancito la promozione del Pisa in serie A con due turni d’anticipo. Un traguardo che ha preso corpo partita dopo partita: «Speravo di andare ai playoff e vincerli ma pian piano ho visto quanto meraviglioso fosse questo gruppo. Atteggiamento eccezionale da parte di tutti, nessuna multa o lamentela. Con lavoro e sacrificio abbiamo fatto cose che sembravano impossibili. Un vero capolavoro. Ringrazio lo staff e la società, che ci ha fatto lavorare al meglio senza farci mancare nulla. Adesso è il momento di godersela un po’». La scelta del tecnico, alla seconda promozione in A dopo quella di Benevento nel 2020, si è rivelata vincente: «Tanti all’inizio mi dicevano di non venire a Pisa. Quando sembravo in ballottaggio per andare altrove, i giocatori mi hanno scritto che se fossi andato da loro si sarebbero buttati nel fuoco per me. E così hanno fatto».