Giovedì 23 Ottobre 2025 | 16:39

Taranto, linea dura per la differenziata: «Rispetto o chiusura»

Taranto, linea dura per la differenziata: «Rispetto o chiusura»

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Taranto, linea dura per la differenziata: «Rispetto o chiusura»

L’ultimatum lanciato dal Comune a commercianti e ristoratori

Giovedì 23 Ottobre 2025, 12:46

Tra il dialogo e la linea dura, anzi durissima. Su questo binario, scorrono le frasi pronunciate ieri mattina dall’assessore comunale alle Partecipate, Gianni Cataldino. Che, lette nel contesto della raccolta differenziata, mirano a colpire seriamente i commercianti che non rispettano le regole. Premesso questo, cosa ha detto esattamente l’esponente della giunta Bitetti? «I titolari di attività commerciali (il riferimento sembra essere soprattutto verso ristoranti, pizzerie, pub e altro, ndr) che conferiranno più volte i rifiuti da loro prodotti in maniera non conforme alla legge, si ritroveranno con la saracinesca abbassata per 2 o 3 giorni. In questo modo – ha aggiunto l’assessore – vedremo se, considerato che le multe non sembrano aver modificato sinora i loro comportamenti, rispetteranno finalmente le regole sulla raccolta differenziata». Cataldino pronuncia questo messaggio che ha il sapore aspro di un avvertimento a chi se ne infischia delle norme nel corso della prima conferenza stampa del consiglio di amministrazione di Kyma Ambiente, nominato lo scorso 29 agosto. Accanto all’assessore alle Partecipate, il presidente della commissione consiliare Ambiente, Giandomenico Vitale, e la nuova governance dell’ex Amiu (presidente Alfredo Spalluto, “vice” Mauro De Molfetta e consigliera Lorena Spinali) condividono la linea del socio unico.

Dialogo e linea dura, quindi. In mezzo, sia Cataldino che Spalluto, non cercano sconti e ammettono che «il dato della differenziata è davvero basso. Quando ci siamo insediati era al 27 per cento, ora è al 29 ma il nostro obiettivo minimo – fa sapere il presidente di Kyma Ambiente – è di raggiungere il 50 per cento che è il traguardo base considerato che, per legge, dovremmo invece essere, da anni, al 65». E per questo, sempre a proposito del dialogo, il Municipio e la sua azienda ammiraglia hanno assicurato che «ci sarà una campagna di comunicazione massiccia proprio per far compiere ai nostri concittadini quel salto culturale che sinora è assolutamente mancato». Anzi, nel corso della conferenza stampa svoltasi a Palazzo di Città, Cataldino ha parlato anche di «sacche di resistenza alla raccolta differenziata» e ha riferito persino di operatori di Kyma Ambiente «che sono stati minacciati da alcuni cittadini».

Ma come fare concretamente a risalire la china? Sicuramente intensificando le azioni per recuperare una maggiore e migliore qualità di rifiuti provenienti dalle grandi utenze (ne riferiamo nel dettaglio in questa stessa pagina), ma anche attivando a stretto giro il Centro comunale di raccolta (Ccr) di via Golfo di Taranto, nel quartiere Salinella. Che, unitamente all’entrata in funzione a medio termine dell’impianto sotterraneo dei rifiuti, dovrebbe far incrementare, e di molto, la differenziata.

Infine, la questione finanziaria. Il presidente nel riferire che l’azienda ha chiuso i conti del 2024 con una perdita di quasi 350mila euro, ha parlato anche di una situazione debitoria pregressa rilevante, ma quando la Gazzetta gli ha chiesto di quantificare la montagna dei debiti del passato che zavorra tuttora Kyma Ambiente, ha rinviato la risposta alla due diligence «che sarà portata avanti da una società specializzata e di cui vi informeremo appena terminerà questo lavoro di analisi sulla reale tenuta finanziaria societaria».

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