Il mondiale in vasca corta a Budapest in Ungheria va in archivio con la certezza che il percorso di rinnovamento della nazionale di nuoto è sulla buona strada, le nuove generazioni di nuotatori inserite dal dt Cesare Butini hanno contribuito ad innalzare il livello degli atleti presenti alla Duna Arena. La Puglia è stata ben rappresentata da Benedetta Pilato, Chiara Tarantino, Luca De Tullio e Simone Stefanì che hanno messo in acqua determinazione e passione, il giusto mix di energia per portare la nazionale ad essere ancora una volta ai vertici mondiali.
Partiamo dalla fine, nella staffetta 4x100 mista maschile ottima prova di Stefanì nella frazione a farfalla nelle batterie di qualifica contribuendo con il tempo di 49.34 a portale la squadra alla finale e poi alla medaglia di bronzo con Lorenzo Mora a dorso, Ludovico Viberti a rana, Michele Busa a farfalla, che prende il posto proprio di Stefanì e Alessandro Miressi in chiusura a stile libero. Bronzo che sarà consegnato anche al salentino proprio per il suo contributo a portare la nazionale italiana in finale.
Riflettori puntati su Benedetta Pilato nei 50 rana, la finale del riscatto almeno sulla carta, ma questi saranno per la tarantina i mondiali del rimpianto. Si è dovuta accontentare del quarto posto (29.11 il tempo) alle spalle della lituana Ruta Meilutyte (28“54) che vince l’oro davanti alla medaglia d’argento della cinese Qianting Tang (28“86) mentre il bronzo è per la statunitense Lilly King (28“91). Amara ironia dalle sue prime parole post gara: «Ci sta dai, un po’ me lo aspettavo. Tanto mi piace così tanto arrivare quarta - riferendosi al mancato podio delle recenti Olimpiadi di Parigi della scorsa estate - Scherzo, comunque sono contenta di aver migliorato rispetto a ieri. Non è tanto lontano dal mio personale, quindi va bene così. Ci ho provato. Sono arrivata un po’ lunga in virata, è andata così».
L’azzurra ha disputato una buona gara, migliorando leggermente rispetto alla semifinale di sabato ed è soddisfatta anche del passaggio in staffetta mista della mattina, crono migliore della sua batteria dei 100 rana che l’ha esclusa dal passaggio al turno successivo. Torna proprio sui 100 di inizio settimana: «Mi sono stupita anche tanto stamattina, perché in staffetta il tempo raccontava un’altra storia rispetto alla gara individuale dell’altro giorno. Da una parte mi fa stare più tranquilla, dall’altra ho perso una grande opportunità. Poi vedremo». Analizza anche il periodo attuale e le prospettive per l’immediato futuro l’allieva di Antonio Satta a Torino: «Io lavoro tanto e so che devo ancora lavorare, sicuramente arrivavo qui da un periodo un po’ particolare della mia vita, ho fatto molte cose e ho anche gareggiato tanto. Ho voluto iniziare la stagione in modo diverso, anche gareggiando subito in coppa del mondo. Ho sperimentato un po’ e devo farlo ancora tanto. Anche se non mi ci sento, sono ancora piccola, quindi ho ancora tante cose da provare e voglio farlo, però poi mi ispiro alle storie come quella di Ruta – la Meilutyte dopo aver vinto l’oro a 15 anni alle Olimpiadi di Londra 2015 ha avuto un periodo difficile coinciso con il ritiro dalle scene agonistiche per poi tornare due anni fa in gara ad altissimo livello - e quindi sono contenta di potermi ispirare dalle mie stesse rivali».
Tornata in acqua nella finale della staffetta 4x100 mista, la nazionale italiana chiude al sesto posto finale stabilendo il record italiano in 3.50.36 con Sara Curtis in prima frazione a dorso, Benedetta Pilato a rana (con il tempo di 1.04.30 lanciato), Elena Capretta a farfalla e Sofia Morini a stile libero, una gara che le ragazze all’unisono hanno preso con molto divertimento e grandi risate liberatorie al temine di questa settimana sicuramente faticosa sia fisicamente che mentalmente. Chiusa con questi Mondiali la stagione internazionale in vasca corta e dopo aver ripreso fiato e recuperate le forze, prossimo obiettivo sono i Mondiali di Singapore di fine luglio con la speranza di vedere ancora tanta Puglia protagonista.