Lino Banfi, il mitico «nonno d’Italia» sarà bisnonno grazie alla sua adorata nipotina Virginia che presto diventerà mamma. Ad annunciarlo pubblicamente la futura nonna Rosanna Banfi.
Signora Rosanna, ci spiega perché questa nascita è speciale?
«Virginia è sposata da 3 anni ed improvvisamente è andata in menopausa precoce all’età di 28 anni. Un vero e proprio mistero con cause assolutamente sconosciute. Un giorno, per puro caso dalla mia parrucchiera, abbiamo conosciuto la dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttore del Centro di procreazione assistita all’ospedale romano San Filippo Neri e da quel momento Virginia ha cominciato un percorso sanitario lungo e complesso, spinta dal forte desiderio di diventare mamma. Dopo due tentativi non andati a buon fine, alla terza prova è andata bene ed oggi lei è incinta al terzo mese portando avanti una gravidanza normale».
A Roma l’«Orecchietteria Banfi» è ormai conosciuta. Come è nata l’idea della ristorazione?
«Io e mio marito volevamo attuare un piano B, sotto il profilo lavorativo, nel senso che cercavamo un’alternativa alla nostra attività nello spettacolo. È accaduto che mia figlia, dopo il diploma al liceo artistico, ha cominciato a frequentare alcuni stage di cucina perché appassionata della materia ed è stato in quel periodo che ha incontrato il marito, suo collega, che è chef del ristorante, nel quale i proponiamo ai nostri clienti tutte le specialità culinarie pugliesi, utilizzando prodotti di prima qualità che provengono rigorosamente dalla nostra amata regione. A quel punto, considerato che anche mio figlio era tornato in Italia dopo avere studiato all’estero, abbiamo realizzato un progetto che alla fine ci vede coinvolti tutti».
E il suo primo amore?
«Fin da piccola volevo fare l’attrice, ma avevo timore di dirlo a papà Lino. Mi sono aperta con lui da grande ed ho avuto una risposta immediata positiva. Mi ha aiutato da subito nella mia carriera, portandomi con lui sul set del film “Grandi Magazzini” e da lì mi ha coinvolto in tanti progetti audiovisivi, forte anche del fatto che la coppia “padre e figlia” funzionava benissimo. È inutile dire che sul lavoro mio padre è il mio partner ideale, conosciamo i tempi l’uno dell’altro, condividiamo i camerini, c’è una magica armonia tra di noi».