Domenica 07 Settembre 2025 | 08:27

«Nel concerto di Molfetta festeggio la Puglia e il 2024», parla Goran Bregović

 
Nicola Morisco

Reporter:

Nicola Morisco

«Nel concerto di Molfetta festeggio la Puglia e il 2024», parla Goran Bregović

Domani all’Eremo: per un mondo di pace ci vogliono le donne. Il compositore slavo sarà accompagnato dalla Wedding and Funeral Band

Mercoledì 27 Dicembre 2023, 09:47

MOLFETTA - «Ci vogliono le donne per cercare l’armonia del mondo». Goran Bregović, ha le idee chiare di come l’umanità potrebbe migliore il suo futuro. Il 73enne compositore di Sarajevo con la sua Wedding and Funeral Band torna in Puglia domani, giovedì 28 alle 21.30, per esibirsi all’Eremo di Molfetta per la prima edizione invernale del Luce Musica Festival. Con le radici nei Balcani e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Bregovic mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock. Il giorno dopo, venerdì 29, saranno di scena le perle nascoste della discografia napoletana funk e disco del collettivo Napoli Segreta e il mitico Pino D’Angiò, che chiuderanno il festival in un mix di dialetto napoletano, inglese, sonorità proprie delle discoteche degli Anni ‘70 e ‘80 e sperimentazione musicale.

Maestro Bregović, da un anno e mezzo si è tornato a combattere nei territori ucraini e russi, da pochissimo è riesploso il conflitto tra israeliani e palestinesi: è vero che ci sono anche delle tensioni in Kossovo?

«Nel mio disco Le tre lettere di Sarajevo (l’album da solista Three Letters from Sarajevo del 2017, ndr), ho messo in copertina una piccola storia trovata su Internet. Si tratta del reportage di un giornalista della Cnn, il quale aveva raccolto un’intervista di un vecchio signore che si chiama Horowitz. Il reporter gli chiede: «Lei viene qui per parlare con Dio davanti a un muro?» Horowitz risponde: «Sì, sono 60 anni che ogni giorno vengo qui per parlare con lui». Il reporter prosegue chiedendo: «Dopo tutti questi anni di dialogo, cosa potete dire?». Il vecchio signore risponde: «Ho l’impressione di parlare con il muro». Se c’è qualcosa da imparare da questa storia è che, ovviamente, Dio non aveva messo in conto il fatto che gli uomini potessero vivere insieme, perché devono impararlo da soli. Allora non lo abbiamo imparato nel XX secolo, ma speriamo nel XXI».

Quali, secondo lei, possono essere i rimedi affinché la guerra non sia l’unico strumento di soluzione delel controversie?

«Già conoscere gli altri e la loro cultura aiuta. Poi, onestamente non lo so anche perché ci sono tante cose belle che l’essere umano può fare a questo mondo. E poi c’è sempre questa guerra che si ripete durante tutta la storia umana. Infine, non ci sono più idee, l’ultima risale al XIX da parte di Karl Marx. Siamo in tempi un po’ persi e ognuno di noi prova a vivere la propria vita al meglio possibile».

Le arti e, in particolare, la musica possono influire affinché si disegni un nuovo umanesimo lanciando definitivamente un messaggio di pace universale?

«Sono un compositore privilegiato che può dire e fare cose che la politica non può, ed è un vero peccato. Forse c’è un’altra soluzione. Per 20 secoli i maschi non sono riusciti a trovato un’armonia per il mondo: adesso è il caso di provare con le donne».

Torna nuovamente nella sua amata Puglia con il live «Wedding and Funeral Orchestra». Come lo ha preparato?

«Sarà un repertorio gioioso perché si avvicina la fine dell’anno, sperando che il nuovo anno non sia segnato dagli stessi problemi che viviamo adesso. Ho preparato una scaletta di brani per festeggiare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)