Lo straniero senza nome è il film che Iris questa sera manda in onda alle 21. Il western del 1973 diretto da Clint Eastwood è una pellicola fuori dal tempo. Un uomo senza nome arriva nella cittadina di Lago e finisce per uccidere tre pistoleri che lo avevano attaccato. La sua impresa gli fa ottenere una certa fama e il sindaco della comunità gli chiede di restare per difendere i cittadini dalle angheria di un gruppo di briganti che stanno compiendo crudeltà e violenze in quel luogo. In attesa del ritorno dei banditi, lo straniero insegna agli abitanti come difendersi ma finisce per attirarsi l’ostilità da parte di alcuni di loro, timorosi che la sua presenza non possa far altro che peggiorare la situazione. In realtà l’uomo ha dei motivi molto più personali del previsto per trovarsi lì in quel momento.
Compare dal nulla il cavaliere eastwoodiano e nel nulla scompare alla fine. Sin dalla prima silenziosa cavalcata per l’unica via del minuscolo paese di Lago vengono fornite delle coordinate che non si limitano al versante visivo (il procedere lento, gli sguardi stupiti degli abitanti) ma toccano anche quello sonoro con i passi del cavallo estremamente in rilievo al punto da diventare quasi ossessivi. Quei passi segnano l’avanzare, tanto lento quanto inesorabile, di una vendetta che nella versione italiana viene esplicitata da una battuta messa lì per soddisfare un pubblico che si riteneva evidentemente insipiente.