La galassia Star Wars non smette di espandersi, dal 2019 e dal giorno del lancio di Disney+, il mondo immaginato da George Lucas si è arricchito di 5 serie.
L’ultima, in ordine di apparizione, è dedicata all’ex padawan di Anakin Skywalker, sfuggita all’epurazione del suo ordine, Ahsoka Tano (Rosario Dawson). Sulle tracce di un pugno di nostalgici dell’Impero, decisi a strappare dall’esilio il Grand’ammiraglio Thrawn (Lars Mikkelsen), la Jedi clandestina si accompagna alla sua vecchia allieva, Sabine Wren (N. Liu Bordizzo), e al saggio generale Hera Syndulla (M. E. Winstead).
La coniugazione al femminile è la singolarità principale della serie che lesina sui personaggi maschili, quasi tutti malvagi. Malgrado il passo verso la parità, Ashoka non ha la magia di The Mandalorian e nemmeno lo spessore di Andor, che sottraeva a Star Wars una parte della sua mitologia per ridefinirla meglio. Il suo approccio alla saga è classico e non riserva, per ora, nessuna grande sorpresa.
Creata da Dave Filoni, la serie Disney+ si svolge subito dopo Il ritorno dello Jedi: una Nuova Repubblica è stata istituita in una galassia lontana ma i fedelissimi di Palpatine rifiutano di rendere le armi e tentano in ogni modo di resuscitare l’Impero. Dieci episodi per smascherarli e rigettarli nell’ombra. Per apprezzare riferimenti e dettagli, consigliamo la visione delle serie animate The Clone Wars, dove nasce la protagonista, e Rebels, e di proseguire con The Mandalorian, di cui Ahsoka è lo spin-off.
La creazione di Filoni non nasconde del resto la sua natura accessoria, riproponendo una storia mille volte raccontata e accumulando i segni distintivi della saga senza giustificarne il rimaneggiamento.