Torna stasera alle 21.15 su Rai 5 la serie Paradisi da salvare. Protagonista sarà l’arcipelago delle Galapagos, ultimi lembi di terraferma a mille chilometri dalle coste dell’Ecuador.
Nate dal ribollire dei vulcani e rimaste inesplorate per moltissimo tempo, le isole Galapagos hanno evoluto forme di vita uniche al mondo: piante e animali dall’aspetto preistorico, spesso gigantesche, giunti sin qui dopo autentiche odissee. Come le iguana, terrestri e vegetariane, che una volta sbarcate su queste aride isole vulcaniche hanno dovuto abbandonare l’antipatia per l’acqua per imparare a pescare le alghe, assumendo caratteristiche anfibie. Oppure l’omonimo pinguino, che abituato al freddo ha dovuto alleggerirsi per vivere su queste isole bollenti, andando sempre alla ricerca di ombra e tuffandosi in acqua con repentine evoluzioni per sfuggire a squali e leoni di mare.
Le tartarughe giganti, anch’esse simboli dell’arcipelago, che si trovano sulle pendici dei vulcani, dove il microclima umido permette loro di avere cibo in abbondanza, vivono fino a 200 anni, svolgendo un ruolo fondamentale nella diffusione delle piante endemiche e creano nuovi spazi per gli animali più piccoli. Oggi tutte queste creature sono minacciate da due gravi pericoli: vissute in totale isolamento per migliaia di anni, non temono gli altri esseri viventi, anche le specie introdotte, per caso o noncuranza, da parte dell’uomo, dalle capre inselvatichite, che distruggono la vegetazione tanto cara alle tartarughe fino ai ratti, che si nutrono di uova e di piccoli appena nati. Particolarmente temibili sono i gatti selvatici, che si sono adattati addirittura a bere l’acqua salata.
E poi c'è il riscaldamento climatico, un fenomeno naturale accentuato dall’uomo, che provoca un impatto devastante su tutte le risorse delle isole, cancellando per sempre la loro biodiversità.