Il cammino della famiglia Stea, originaria di Sannicandro di Bari: prima minatori in Belgio nell’immediato dopoguerra, poi lavoratori occasionali a Toronto e a Montreal, infine lavoratori nelle miniere di ferro di Schefferville, nel Grande Nord canadese. Lo ripercorre Paolo Quaregna nel documentario Seconda patria, in onda in onda in prima visione stasera alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo «Documentari d’autore». L’opera, distribuita da Luce Cinecittà, propone i ritratti di nove «migranti economici» e dei loro figli che hanno saputo adattarsi a una nuova vita, attivando nuove radici, senza perdere il legame con la loro «italianità».
Il regista frequenta il Quebec da circa 30 anni per girare i suoi film incentrati soprattutto sulla popolazione autoctona di quella regione. Nel corso dei suoi soggiorni ha conosciuto molti emigrati italiani che, come spesso accade, sono riusciti ad adattarsi ed a lavorare in condizioni difficili nei luoghi abitati da secoli soltanto da chi vi è nato. Qui è sorta l’idea di mettere a confronto Johnny Stea, emigrato da Sannicandro di Bari più di 70 anni fa, e Florent Vollant, un musicista Innu (popolo chiamate anche Montagnais e Naskapi), guida culturale della sua comunità. Giovanni Stea aveva 13 anni quando ha lasciato la sua terra pugliese, ma sempre con l’obiettivo di farvi ritorno in una condizione migliore.
Nella galleria di personaggi del ciclo non mancheranno storie di famiglie avvilite dalla distanza, non solo fisica, con la propria patria. Storie dolorose, certamente, ma intrise di grande umanità e resilienza.[red.spett.]