Non è ancora andata via e già ci manca. Ci mancherà la sua espressione sfrontata, a mezz’aria tra l’allegria e la malinconica, il suo incarnare alla perfezione la donna mediterranea, la sua capacità di camminare a passo spedito sulle chianche di Barivecchia con il tacco 12 - un sogno irraggiungibile per noi donne baresi -. Ci mancherà quel modo irresistibile che ha di rivolgersi al fido Antonio Forte, il suo ex compagno di scuola eternamente innamorato di lei e che ora la affianca nelle spericolate indagini in giro per la città di San Nicola; la sua fermezza di donna che sa il fatto suo, la sua determinazione, il suo considerare l’amore una scelta e non una necessità. Ci mancherà anche la sua «Bianchina» decappottabile che attraversa tutta la città di Bari e tanta Puglia e le mostra nel loro splendore.
Sì, Luisa Ranieri ci mancherà perché è riuscita a rendere vivo un personaggio che esisteva sulla carta. Lolita Lobosco, che già nei romanzi di Gabriella Genisi aveva conquistato un vasto pubblico di lettori ma che con lei è esploso, facendo innamorare milioni di italiani, come fecero a loro tempo le dive Loren e Lollobrigida nella tetralogia Pane, amore e... Luisa, ci ricorda la loro fisicità prorompente e il talento di attrici che ammaliavano l’Italia uscita dalla guerra, che gustava il boom economico. Ecco, Luisa è arrivata dopo quella che tanti hanno definito una guerra, più devastante di una guerra, e ha conquistato gli italiani logorati dalla pandemia, che con lei hanno provato a sorridere un po’, hanno riassaporato la leggerezza.
La Ranieri ci è riuscita con la bravura che le riconosciamo da anni e che ha avuto il suo exploit nell’ultimo film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio in cui interpreta la stravagante zia Patrizia, con la scena di nudo sulla barca che difficilmente si può dimenticare. È bellissima Luisa Ranieri, ma c’è da dire che noi italiane di mezza età le invidiamo anche quel marito innamoratissimo, l’attore e produttore Luca Zingaretti (galeotto per i due fu il set del film Cefalonia nel 2005) che nel giorno del suo compleanno le ha dedicato una poesia d’amore in romanesco pubblicandola su Instagram. Due belle persone, Luisa Ranieri e Luca Zingaretti che cercano di godersi il più possibile la normalità della quotidianità con le due figlie, e che per festeggiare il loro anniversario di matrimonio, nei giorni in cui si girava la seconda serie a Bari l’estate scorsa, si sono concessi una bella serata al concerto di Vasco Rossi. E qualche giorno fa sono stati visti a Torino sullo stesso monopattino – che cosa romantica!
In più, Ranieri è una tosta, da napoletana verace, da donna del Sud. Sappiamo che anche nelle scene più difficili della fiction su Lolita, raramente ha avuto bisogno della controfigura. Si è tuffata nelle acque del lungomare di Bari senza problemi, ha guidato in retromarcia a tutto gas per diversi metri, ha voluto guidare pure la moto d’acqua.
Stasera si chiude la seconda stagione de Le avventure di Lolita Lobosco e Ranieri ieri sera ha tirato la finale dal palco di Sanremo, nell’Ariston per la prima volta dopo tre anni a tutta capienza e con il pubblico senza mascherina. E lei può essere senza dubbio il simbolo di quest’Italia che va avanti, che sgobba e che ce la fa, prima o poi ce la fa. Lei che di gavetta ne ha fatta partendo da quel celebre spot «Anto’ fa caldo» e iniziando a studiare recitazione per combattere la timidezza.
Oggi tutti incollati davanti alla Tv, dalle 21.25 su Rai1 per salutare la nostra Luisa/Lolita che è diventata un po’ la nostra amica. Sapendo già che tornerà perché ormai è una certezza, la terza serie di Lolita si farà. Luisa/Lolita, torna presto!