In Puglia e Basilicata
CINEMA
Le eroine di «Sex and City» non hanno perso il loro fascino
23 Febbraio 2022
Marina Sanna
La scomparsa di Big (Chris Noth) è il colpo perfetto per ridare linfa alle ex trentenni di Sex and the City, la serie creata da Darren Starr nel 1998. Vent’anni dopo, Carrie, Miranda, e Charlotte (Samantha, Kim Catrall, non c’è, ha passato la mano, nella finzione vive a Londra) sono invecchiate, dimagrite, sbiadite. Per ricordarci che il tempo passa per tutti, anche per loro, impresse nel nostro immaginario ancora intatte.
Il mondo è cambiato, devono affrontarlo, sopravvivere che si tratti di amore, morte o gender fluid. And Just Like That (disponibile su Sky serie e Now), episodio dopo episodio scopriamo che le nostre eroine non hanno perso lo smalto originale, anzi hanno qualcosa in più, non solo nello sguardo: la vita può renderle vulnerabili ma non sconfiggerle. Carrie (Sara Jessica Parker), sempre vestita magnificamente, ostenta con orgoglio i capelli lunghi e le sue Manolo Blahnik e, al posto della trasgressiva rubrica sul sesso, ha un podcast in cui scopre di avere la voce e gli argomenti giusti. Miranda (Cynthia Nixon), che sta appassendo nel matrimonio con Steve, si è rimessa a studiare e incontra con candore e meraviglia la persona che la farà rinascere insieme al colore dei suoi capelli.
La mite Charlotte (Kristin Davis) ha due figlie adolescenti che le fanno tremare i polsi. Siano problemi di fede o di identità, ne uscirà a testa alta, come al solito. Hello it’s me sussurra Big nei sogni di Carrie, you’re free. Sei libera, di ricominciare. Alla fine saranno lacrime di felicità.
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