Domenica 14 Settembre 2025 | 12:13

Il primo giorno di scuola l’emozione non cambia mai

 
rossella palmieri

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rossella palmieri

Il primo giorno di scuola l’emozione non cambia mai

Tra i banchi per la stagione della giovinezza

Domenica 14 Settembre 2025, 10:10

Più che il primo giorno dell’anno, poté il primo giorno di scuola. E non vale solo per gli studenti. La campanella suona per tutti; non è proprio una chiamata alle armi, ma di certo ci ricorda che l’estate sta confluendo nell’autunno, per quanto non si sia ancora del tutto dileguata la memoria del sole, delle angurie ghiacciate e delle serate dolci e dai lunghi tramonti. Allo stesso tempo, non si è ancora del tutto ingranata la marcia del rientro in città con i suoi ritmi e le sue prosaicità – complici anche temperature a tutti gli effetti da mare – perché in fondo fa ancora piacere a tutti poter serbare tracce di una stagione che più di tutte ci mette a contatto con la vita, con la giovinezza, che non a caso è una ‘stagione’. Agli studenti non si può che augurare un percorso serio e disciplinato, ma mai scevro di quella leggerezza che deve accompagnare il percorso scolastico fino alla maturità. Poi diventa altra cosa. Li immaginiamo carichi di aspettative non meno che di libri, pare sempre più pesanti rispetto a una generazione che arrivava in classe con una cartella il cui oggetto più pesante era, forse, la mela. Ma i tempi cambiano e la didattica anche; gli zaini sono anche trolley, e non per viaggiare. Qualche grana l’edilizia scolastica la riserva sempre, ed è bene che sia sempre attenzionata con interventi ad hoc, per quanto sia cosa nota la vetustà degli edifici. Un pensiero particolare va agli studenti delle zone del foggiano più remote e impervie che qualche difficoltà in più dei coetanei l’hanno, per quanto poi subentri sempre quella legge di natura ad aggiustare, naturalmente appunto, le cose. E un pensiero va a tutta la generazione in età da lavoro, che deve fare i conti con la routine e con incastri di orari e di situazioni lavorative e familiari, lì dove fino a qualche giorno fa magari l’occupazione più importante era decidere a che ora andare in spiaggia. Ma gli inizi sono il sale della vita e come diceva Pavese in quel lucido documento che è “il mestiere di vivere”, appunto, “l’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”. Nel nome di questi inizi la campanella ci chiama ad agire, e ricorda a chi la campanella l’ha sentita molte e molte stagioni fa che una stagione di inizio è sempre possibile, e soprattutto, è sempre bella.

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