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E come recita un celebre film: «Domani è sempre un altro giorno.»

 
Redazione Spettacoli

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Redazione Spettacoli

E come recita un celebre film: «Domani è sempre un altro giorno.»

La Patrona dei Sette Veli protegge Foggia dal 1731. Che non si ceda, quindi, al pessimismo

Domenica 25 Giugno 2023, 12:31

È accaduto all’improvviso. Inizio d’estate d’un colpo, serata torrida. Sfortunatamente, il Foggia ha perso da pochi minuti la chance della B. Per metafora è una doccia gelata, ma qualcuno avrà pensato di farla davvero. Clic. Dal rubinetto esce solo un filo d’acqua. Tutto congiura ed è meglio dormirci su; del resto peggio non può andare in questa maledetta domenica appena passata, e domani è un altro giorno, diceva Rossella O’Hara in Via col vento. Ma la mattina, quello che sembrava un impiccio di poco conto, è diventato un incubo di proporzioni enormi. L’acqua non esce, la notizia si diffonde in fretta, la città è a secco, le alte temperature generano panico, le autobotti evocano uno scenario quasi di guerriglia. Sembra la trama di un film catastrofista e invece è la realtà. Saremo pure legittimati a dire che questa città deve essere vittima di un maledetto sortilegio, così come la mafia, la sporcizia, la scarsa illuminazione, le buche. Anche l’acqua non ne vuole sapere di fare il suo compito, di uscire dai rubinetti.

Le parole del prefetto Maurizio Valiante – affiancato dal questore Ferdinando Rossi e dalla commissaria straordinaria Rachele Grandolfo – che fa il punto della situazione su un’emergenza come poche, rappresentano l’unica voce in città, preziosa non solo per il nostro legittimo diritto di sapere, ma anche per quel senso di vicinanza che sanno generare e di cui abbiamo disperatamente bisogno. Nessun’altra voce si è levata; e magari era lecito aspettarsela. Ma tant’è, ci stiamo abituando anche al silenzio. Mentre un filo d’acqua inizia a scendere e la città pare riprendersi anche da questa disavventura, Delio Rossi comunica il suo addio alla città. Schietto, fiero e viscerale com’è sempre nelle sue corde. Cosa c’entri con l’acqua, o con il generale disorientamento della città, è presto detto: in meno di tre giorni vengono compendiati tutti i sortilegi: non si avanza, magari si arretra – e il Foggia calcio non c’entra, tutt’altro, chapeau ai nostri beniamini; lo diciamo per l’acqua – e di tanto anche.

Altro che rilancio. Poi persino il terremoto, ma la Patrona dei Sette Veli ci protegge dal 1731. Che non si ceda, quindi, al pessimismo. L’acqua – che sia dormiente, morta, profonda o violenta come diceva l’antropologo francese Bachelard – scatena sempre emozioni. E a rubinetti ormai fluidi continueremo a provare sentimenti per questa terra arsa e selvaggia. Dopotutto la goccia scava la pietra non per la sua forza, ma per la sua costanza.

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