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La barca, il corredo e il nome Libertà

 
Erica Mou

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Erica Mou

La barca, il corredo e il nome Libertà

Barche all'àncora

Storie dal mondo: quel fatto della misura giusta, per ridurre i bivi a un’unica strada possibile

Domenica 15 Maggio 2022, 12:35

Maria una volta mi ha detto: «Mio nonno aveva una barca, si chiamava Libertà. E mia nonna, per questo, non l’ha mai perdonato. Andava a pesca, il padre di mio padre, e amava il mare più di ogni altra cosa. Di mestiere, però, vendeva corredi porta a porta. Lenzuola, federe, tovaglie, strofinacci. Bussava alle porte di signore ansiose di ricamarci sopra le iniziali della figlia o della nipote, per infiocchettare loro un bel futuro bianco e stirato. E queste compravano, accumulavano talmente tanti asciugamani da poter prosciugare il Rio delle Amazzoni in un solo colpo, talmente tante camicie da notte che non sarebbe bastata una vita intera per indossarle tutte. Ai figli maschi, invece, spettava portare in dote l’occorrente per la cucina: le pentole soprattutto. Che, comunque, non avrebbero usato loro, perché è la moglie che si occupa dei fornelli, delle cose da femmina».

«Ma mio nonno, di quest’altro aspetto, non si interessava. Lui, di quell’operazione matematica che era (ed è) il matrimonio, della somma tra stoviglie e biancherie, si preoccupava solo del secondo addendo. Ha sofferto tanto mia nonna, per quella barca. A partire dal nome che portava, che non era uguale al suo. E che non era neanche il nome di una santa capace di proteggere in mare. Era uno stupido nome di fantasia che non aveva niente a che fare con lei, in nessun modo, per la cui scelta non era neanche mai stata richiesta la sua opinione. Io sono sempre stata il riscatto della faccenda, lo so. La rivincita delle sue modeste cinque lettere che non aveva avuto l’onore di vedere dipinte, in azzurro, sul legno bianco che portava al largo il suo unico e grande amore. Anche per me e mia sorella è stato predisposto un corredo sontuoso, ancora prima che venissimo al mondo. È diviso in due bauli, nel garage di casa dei miei. Fatto della misura giusta, per ridurre i bivi a un’unica strada possibile. Io, per mia figlia, un corredo non lo farei mai. Io, mia figlia, la chiamerei Libertà».

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