di RITA SCHENA
TARANTO - Quando la finzione si trasforma in realtà. Dopo avere subito minacce e richieste di denaro, la troupe di «Mannaggia alla miseria», il film che Lina Wertmuller sta realizzando in Puglia, ha lasciato Taranto per proseguire le riprese a Brindisi.
Una storia piuttosto amara per una regione che dall'arte cinematografica sta avendo tanti riconoscimenti alla sua bellezza, ma che evidentemente non riesce a scrollarsi di dosso una malavita che immediatamente ha compreso le potenzialità economiche di questi nuovi flussi.
Perché una troupe che si sposta, ottiene spazi cittadini, consuma e vive in un territorio, porta inevitabilmente ricchezza e disequilibria anche realtà consolidate e per questo motivo (nell'ottica criminale) deve pagare una tangente.
«E' stato solo un piccolo episodio - racconta la regista, raggiunta per telefono e smorzando i toni della vicenda - un gruppetto di spacciatori che con il loro comportamento non hanno minimamente modificato il mio amore per la Puglia. Taranto è una città meravigliosa, ed il problema criminalità vale ovunque».
«Succede dovunque, anche a New York... Mi è successo anche a New York - continua la regista -. Probabilmente a Taranto è stata anche colpa nostra, perché dovevamo girare in un posto di smercio di droga. O forse - aggoiunge - bisognava girare in un luogo già ripulito. Ma si fa presto a parlare, dopo».
Della vicenda che ha visto protagonista la Wertmuller ed il suo cast, sono stati informati direttamente anche il questore e il prefetto contattati dall'assessore regionale al Turismo perché garantissero sicurezza alla troupe e al cast del film.
L'episodio non sarebbe stato poi così «piccolo» almeno a giudicare dall'ammontare della tangente chiesta: 50.000 euro da parte di una coppia di uomini che sabato mattina si sono presentati sul set allestito nella città vecchia di Taranto.
Alle perplessità di chi ha raccolto la richiesta estorsiva sembra che i due si siano dimostrati «magnanimi» e disponibili ad uno sconto. «Possono bastare anche 20.000 euro», sembra abbiano spiegato.
Malgrado le rassicurazioni ricevute dalle forze dell'ordine, la Titania Produzioni ha deciso quindi di spostare la produzione a Brindisi, per garantire continuità delle riprese in Puglia.
A Taranto - conclude una nota di Apulia Film Commission - continuano invece senza alcun problema le riprese del film «Mare piccolo» di Alessandro di Robilant, in corso di lavorazione per sei settimane.
UNA BREVE TRAMA DEL FILM «MANNAGGIA ALLA MISERIA»
Tre studenti, laureati in economia, al ritorno da un viaggio in Bangladesh dove è nata l'innovazione del microcredito di Yunus, decidono di creare la stessa cosa a Napoli. E qui comincia l'avventura, tra favola e realtà, con episodi duri, tragici, ma anche altri esilaranti, con il coinvolgimento delle varie famiglie dei giovani che hanno estrazione sociale diversa.
Non è la prima volta che la città vecchia di Taranto viene scelta dalla regista Lina Wertmuller come set alternativo ai vicoli napoletani. Anche per il film «Io speriamo che me la cavo», il maestro Paolo Villaggio viene alloggiato in una «sgarrupata» casa tarantina, pur nella finzione di una storia ambientata nel napoletano.
Certo, cose del genere accadono ovunque, la microcriminalità è qualcosa di molto permeante nel territorio e difficile da contrastare. Da pugliesi resta l'amarezza di sapere di avere ricchezze inestimabili, ma che spesso non si riesce ad esprimere.
Lunedì 13 Ottobre 2008, 00:00
09 Luglio 2025, 18:50
















