Ragazze giovani, ma anche donne in età sostano per ore ai lati della strada, complice il buio in cui il grande viale è immerso a partire dal tramonto, complici le lunghe chiome degli alberi non potati (ma se e quando verranno tagliati non bisognerà capitozzarli). Attorno una lunga teoria di lampade accecate, esaurite, comunque inutili a garantire un minimo di sicurezza ai tanti residenti e passanti che frequentano via Scillitani, per riprendere la macchina, per raggiungere la propria abitazione, per portare a spasso il cane, per accompagnare figli e parenti all’Opera Scillitani. E’ così ogni pomeriggio, perchè questo va puntualizzato: l’invasione delle prostitute non comincia alle dieci di sera, quando la zona è meno frequentata (e quindi meno “appetibile” anche per le stesse passeggiatrici), ma alle 17,30-18, quando in giro c’è tante gente, molti genitori con bambini al seguito impegnati nelle quotidiane attività. Le passeggiatrici sono lì sul marciapiede, si muovono nervosamente o stanno ferme come statue di sale, di certo sono presenze ormai integrate in quelle attività quotidiane che non comprendono lo sfruttamento delle persone, non prevedono l’uti - lizzo di un’arteria cittadina, un bene pubblico, per il sesso a pagamento. Non va meglio in via Galliani: il rifacimento del marciapiede dell’Iacp con relativa illuminazione notturna ha soltanto spostato di qualche metro il mercato del sesso, che ogni pomeriggio-sera si svolge pochi passi più in là, praticamente accanto al luna park che, almeno nei giorni festivi, rimane aperto sino a tardi. Qui non soltanto “passeggiatrici” e “passeggiatori”, ma anche auto che compiono svolte improvvise, mettendo a rischio gli altri automobilisti in marcia sulla strada ampia e veloce. [a.lang.]

Mercoledì 18 Dicembre 2013, 11:19
03 Febbraio 2016, 04:08
FOGGIA - La civiltà, o quello che rimane di essa, finisce all’incrocio con via Sabotino, dove muore l’illuminazione pubblica e nasce la prostituzione. E’ quello che accade ogni sera in via Scillitani (ma anche sul viale della Stazione), cioè nel centro della città. Davanti al pronao della villa comunale famiglie con bambini a curiosare nel mercatino natalizio, qualche passo più in là prostitute e clienti che contrattano. La scena va in onda nella finta indifferenza generale, fra un gruppo di persone che parlottano davanti all’Opera Pia Scillitani, passanti che si avventurano sul marciapiede immerso nel buio, automobilisti che cercano, sempre nel buio pesto, di chiudere l’auto parcheggiata (a pagamento) sulle strisce blu. Non inciampare in una delle centinaia di buche e conchette svuotate delle zone riservate ai pedoni è un’avventura in pieno giorno, di sera è un’impresa con molti rischi. Non soltanto il pericolo di rovinare per terra, ma anche il fastidio, per ragazze e signore, di essere scambiate per quelle “passe ggiatrici” che affollano la strada, vestite con abiti normali, anonimi, camuffati spesso da uno zainetto sulle spalle.
Ragazze giovani, ma anche donne in età sostano per ore ai lati della strada, complice il buio in cui il grande viale è immerso a partire dal tramonto, complici le lunghe chiome degli alberi non potati (ma se e quando verranno tagliati non bisognerà capitozzarli). Attorno una lunga teoria di lampade accecate, esaurite, comunque inutili a garantire un minimo di sicurezza ai tanti residenti e passanti che frequentano via Scillitani, per riprendere la macchina, per raggiungere la propria abitazione, per portare a spasso il cane, per accompagnare figli e parenti all’Opera Scillitani. E’ così ogni pomeriggio, perchè questo va puntualizzato: l’invasione delle prostitute non comincia alle dieci di sera, quando la zona è meno frequentata (e quindi meno “appetibile” anche per le stesse passeggiatrici), ma alle 17,30-18, quando in giro c’è tante gente, molti genitori con bambini al seguito impegnati nelle quotidiane attività. Le passeggiatrici sono lì sul marciapiede, si muovono nervosamente o stanno ferme come statue di sale, di certo sono presenze ormai integrate in quelle attività quotidiane che non comprendono lo sfruttamento delle persone, non prevedono l’uti - lizzo di un’arteria cittadina, un bene pubblico, per il sesso a pagamento. Non va meglio in via Galliani: il rifacimento del marciapiede dell’Iacp con relativa illuminazione notturna ha soltanto spostato di qualche metro il mercato del sesso, che ogni pomeriggio-sera si svolge pochi passi più in là, praticamente accanto al luna park che, almeno nei giorni festivi, rimane aperto sino a tardi. Qui non soltanto “passeggiatrici” e “passeggiatori”, ma anche auto che compiono svolte improvvise, mettendo a rischio gli altri automobilisti in marcia sulla strada ampia e veloce. [a.lang.]
Ragazze giovani, ma anche donne in età sostano per ore ai lati della strada, complice il buio in cui il grande viale è immerso a partire dal tramonto, complici le lunghe chiome degli alberi non potati (ma se e quando verranno tagliati non bisognerà capitozzarli). Attorno una lunga teoria di lampade accecate, esaurite, comunque inutili a garantire un minimo di sicurezza ai tanti residenti e passanti che frequentano via Scillitani, per riprendere la macchina, per raggiungere la propria abitazione, per portare a spasso il cane, per accompagnare figli e parenti all’Opera Scillitani. E’ così ogni pomeriggio, perchè questo va puntualizzato: l’invasione delle prostitute non comincia alle dieci di sera, quando la zona è meno frequentata (e quindi meno “appetibile” anche per le stesse passeggiatrici), ma alle 17,30-18, quando in giro c’è tante gente, molti genitori con bambini al seguito impegnati nelle quotidiane attività. Le passeggiatrici sono lì sul marciapiede, si muovono nervosamente o stanno ferme come statue di sale, di certo sono presenze ormai integrate in quelle attività quotidiane che non comprendono lo sfruttamento delle persone, non prevedono l’uti - lizzo di un’arteria cittadina, un bene pubblico, per il sesso a pagamento. Non va meglio in via Galliani: il rifacimento del marciapiede dell’Iacp con relativa illuminazione notturna ha soltanto spostato di qualche metro il mercato del sesso, che ogni pomeriggio-sera si svolge pochi passi più in là, praticamente accanto al luna park che, almeno nei giorni festivi, rimane aperto sino a tardi. Qui non soltanto “passeggiatrici” e “passeggiatori”, ma anche auto che compiono svolte improvvise, mettendo a rischio gli altri automobilisti in marcia sulla strada ampia e veloce. [a.lang.]