BARI - Settembre con sorpresa. Un’altra tegola è caduta sulla testa dei pendolari. Sono partite ieri le nuove tariffe «ingrassate» per viaggiare sui mezzi della Ferrovie Appulo Lucane (Fal). Travolte da un prevedibile strascico di polemiche.
L’ordine di scuderia è arrivato dalla giunta regionale pugliese, che ha adeguato i prezzi alle variazioni Istat. Ma gli utenti non ci stanno. Così i rincari sono diventati protagonisti di una guerra a colpi di post e commenti al vetriolo. «Aumento dei trasporti pubblici locali....l'assessore regionale pugliese promette trattamenti più "dolci "nei confronti delle fasce deboli e degli abbonati. Poi vedi le tariffe delle FAL e ti accorgi che non ha rispettato nemmeno un centesimo di quanto promesso, nessuna riduzione dell'aumento previsto del 7%. Assessore non sei stato di parola! Vergogna».
Sbotta Michele Micunco, presidente Confconsumatori di Altamura. Ma la triste galleria degli sconfortati non trova stazione di arrivo. I toni suonano tutt’altro che concilianti, per rialzi inaspettati. Il costo della tratta Altamura-Bari è passato da due euro e novanta centesimi a tre euro e dieci. La Gravina-Bari da tre euro e novanta a 4 euro e dieci. Venti centesi in più a corsa che per abbonamenti settimanali, mensili o annuali pesano come una zavorra. «Lo scrivente è un pendolare che (per motivi di studio) si reca sei giorni su sette e per otto mesi all'anno a Bari. L’aumento del costo dei titoli di viaggio sarebbe giustificato (a mio modo di vedere) solo da tre fattori: 1) La tratta Gravina-Bari ha subito variazioni di percorso e quindi è stata allungata; 2) Il prezzo del gasolio ha subito delle cospicue variazioni di prezzo; 3) Ogni giorno viaggerò su mezzi degni di tale nome. Per quanto io ne sappia né la tratta Gravina-Bari né il prezzo del gasolio hanno subito variazioni rispetto a qualche mese fa. Quindi sono sicuro che ogni giorno viaggerò su mezzi confortevoli, puliti e puntuali. Solo queste condizioni potrebbero giustificare l'aumento del costo dei titoli di viaggio FAL», punge Donatello Navarra, 35 anni.
Al tappeto il servizio ferroviario che da molti anni si regge con le stampelle, a dire dei passeggeri.
Non se la passano molto meglio i pullman. E cori da curva si sollevano quando si raffronta il rapporto qualità prezzo. «Non è possibile chiedere a noi viaggiatori ulteriori aumenti, date le condizioni assurde alle quali siamo costretti a viaggiare: sedili sudici, carrozze insufficienti, servizi per disabili inappropriati e perenni ritardi! Avrei molto ancora da dire», aggiunge Rossella D'Agostino, 29 anni, medico.
Altamura, Gravina e Matera si muovono a braccetto contro il caro-biglietti. «Pur prendendo atto che gli aumenti tariffari di oltre il 7% che subiranno gli utenti delle Ferrovie Appulo Lucane sono conseguenti alle disposizioni della Giunta regionale pugliese, si ritiene che la Direzione FAL avrebbe potuto astenersi dall’applicazione dei suddetti, vista la qualità del servizio fornito nell’ultimo anno ai propri pendolari ed anche perché non tutte le aziende il trasporto pubblico pugliesi le hanno applicate», sottoscrivono in un documento Marialisa Moramarco - FALle Migliorare, Michele Micunco – Confconsumatori Altamura, Grazia Lapolla – Federconsumatori Gravina, Giuseppe Cotugno – Federconsumatori, Matera- «Ciò sarebbe stato un primo passo da parte dell’azienda per risarcire, pur in modo simbolico gli storici disservizi che ogni giorno i viaggiatori sono costretti a sopportare», continuano i referenti delle quattro associazioni.
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