Razzia di imbarcazioni al Marina di Brindisi. Triplice furto - l’ultimo in ordine di tempo di una lunga serie -, la notte scorsa al porticciolo turistico dove i ladri hanno fatto sparire nel nulla tre imbarcazioni di circa 22 piedi, oltre 6 metri di lunghezza. Mancavano all’appello un gommone di 21 piedi e due barche modello «Marea open» di 22 piedi e «Blu&Blu» di 22 piedi con due motori fuori bordo.
I furti lungo i moli «C» ed «E» del Marina di Brindisi. Lungo il primo era ormeggiata la pilotina di sette metri con due motori Yamaha fuoribordo (e l’altra imbarcazione di simili dimensioni), del valore di circa 40 mila euro acquistata appena due settimane fa e usata l’ultima volta dal proprietario per una battuta di pesca nel pomeriggio di giovedì. Si tratta di una barca modello «Blu&Blu», di Michele Verg a, 51 anni di Brindisi. I proprietari l’avevano utilizzata per una battuta di pesca che si era conclusa intorno alle 19 di giovedì. Dopo l’amara sorpresa la vittima ha denunciato il fatto negli uffici della Questura mettendo in moto gli agenti squadra mare della Sezione volanti diretti dal vice questore aggiunto Alberto D’Alessandro che hanno avviato le indagini in collaborazione con la Squadra Mobile, diretta dal vice questore Alberto Somma.
Arrivati sul posto però, gli agenti hanno rilevato che il furto non era unico ma triplice. Dallo stesso pontile era sparito anche un secondo natante simile al primo nelle dimensioni di proprietà di Pietro Biscosi, 40enne di Mesagne ed un gommone dotato di motori fuoribordo appartente a Gia - nluca Giannuzzi. È questo il bilancio dell’ultimo assalto di una banda ben organizzata e che conosce nei minimi dettagli come muoversi all’interno del porticciolo, gli ultimi risalgono all’ottobre scorso quando i ladri misero a segno altri due furti più ingenti (sparì tra gli altri un 26 piedi Sessa Key Largo con motore da 350 cavalli del valore di 100 mila euro). In quel caso uno dei proprietari ha chiesto il risarcimento danni al porticciolo, per questo è sorto un contenzioso giudiziario, in quanto il Marina di Brindisi nel contratto precisa che non è responsabile dei furti, trattandosi di ormeggio senza custodia.
Gli investigatori hanno richiesto alla società di gestione, Bocca di Puglia, le registrazioni del sistema di video-sorveglianza e pare che contengano materiale particolarmente interessante che potrebbe condurre in breve tempo all’identificazione degli autori del colpo. Ad agire potrebbe essere stato un gruppo di almeno quattro persone che avrebbe agito via terra e via mare. Un gruppo che avrebbe pianificato il colpo nei dettagli conoscendo perfettamente anche gli orari dei controlli svolti dalla società. I malviventi sarebbero, infatti, entrati in azione dopo l’effettuazione dell’ultimo giro di controllo delle barche.
















