Erano i giorni dello scandalo italo-americano e dei titoloni sui giornali, la Foggia che quel ragazzo conosceva a interrogarsi incredula. Le foto lo ritraevano accanto alla fidanzata Anne Hathaway, bellissima attrice hollywoodiana. Per lui si schiusero le porte del carcere di Loretto in Pensilvania.
Inutile negarlo o nasconderci dietro un dito. Raffaello è stato il foggiano più famoso degli ultimi anni. Con l’orgoglio quasi etnico raccontavamo le sue gesta americane, i suoi successi imprenditoriali, la bellissima storia d’amore con la Hathaway, e soprattutto la consegna del premio Niaf (il più ambito riconoscimento per meriti imprenditoriali riservato agli italo-americani).
Dalle stelle alla stalla, o meglio al carcere, dura avventura per un ragazzo della Foggia bene che credeva di aver conquistato l’America poi travolto da quello scandalo, che ancora oggi nasconde non pochi interrogativi e stanze inesplorate. Tutto finì con il suo arresto. Immobiliarista per conto di chi? Chi c’era alle sue spalle a incoraggiarlo in quelle mega truffe di vendita? Dubbi e sospetti mai del tutto chiariti. Ma oggi Raffaello Follieri è un uomo libero.Ha pagato il suo debito con la giustizia americana, ed ha preferito far ritorno a casa, in Italia.
Ma un uomo così intraprendente non poteva essere dimenticato. E’ così, è ricomparso sulle prime pagine dei giornali e dei magazine di tutto il mondo. Il prestigioso People magazine, il più diffuso e popolare magazine statunitense, gli dedica ben 4 pagine. Good Morning America, il più importante contenitore mattutino della «Abc», la televisione di stato americana, gli ha dedicato una lunga intervista di 15 minuti, realizzata a Roma da una inviata speciale. Anche l’ultimo numero di Vanity Fair ospita sulle sue pagine patinate una lunga intervista a Raffaello Follieri. E il nostro Raffaello non si tira indietro. Con la sicurezza che non l’ha mai abbandonato, si prodiga a spiegare a tutti, la sua verità. Sofferta, amara. La stessa che ha travolto repentinamente tutti i suoi affetti, tutti i suoi affari, trascinandolo in pochi secondi dal paradiso all’ultimo girone dell’inferno.
«Non si può cancellare con una gomma tutto quello che ho fatto». Sicuro e anche un po’ infastidito incalza «Sono lì. Ancora lì. Tutte le mie operazioni immobiliari sono vere, concrete. Visibili agli occhi di tutti. Gli investimenti immobiliari, o solo lo sviluppo degli stessi, realizzati sui beni di proprietà di Santa romana Chiesa in Canada, Stati uniti e Brasile, sono stati tutti realizzati». Ma ora, a beneficiarne è qualche altro. Il suo essere imprenditore giovane e brillante, autorevole gestore di importanti fondi di investimento, ha generato l’invidia di molti.
«In Italia solo ora si capisce l’importanza di queste forme finanziarie, capaci di contribuire a far sviluppare le start up aziendali o a salvare grandi aziende in crisi di liquidità. L’America era avanti anni luce in questo settore». Ma Raffaello con il danaro ci sapeva fare. Realizzava e sviluppava grandi progetti immobiliari che attiravano sempre più le attenzioni di importanti fondi di investimento, ma anche imprenditori privati, o «corporate» legati a grandi nomi del panorama americano, come Bill Clinton, suo partner in tanti progetti di investimento insieme al re dei supermarket americani Ron Burle, e perché no, partner come Andrea Sodano, nipote del più famoso Cardinale Sodano (all’e poca segretario di Stato Vaticano). Eppure, qualche errore deve averlo commesso. Ed è lui stesso ad ammetterlo.
«Tra i reati finanziari che mi hanno contestato, c’è l’aver distratto dai fondi eccessive spese di rappresentanza (n.d.r. i voli su jet privati, l’appartamento sulla «Fifty avenue» appartenuto a Kashoggi, banchetti reali e spese eccessive)». Però, tiene anche a precisare che le spese si sono rese necessarie per realizzare quel giro immobiliare di oltre 70 milioni di dollari. «Dove avrei potuto incontrare quei grandi investitori con i quali avevo rapporti imprenditoriali? Certamente non in una Fiat 500…».
Il suo sguardo per un attimo si perde nel vuoto certamente i ricordi degli ultimi anni stanno prendendo il sopravvento, la sua faccia mostra una piccola smorfia. «Poi, purtroppo sono stato circondato anche da collaboratori non sempre all’altezza della situazione… (ndr la sua società, la Follieri Group con sede sulla Park avenue, aveva alle dipendenze tantissimi foggiani)».
Sembra quasi volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa, ma poi si ferma e torna a sorridere.«Ora ho solo voglia di rinascere, dal punto di vista imprenditoriale e umano». E intanto sta lanciando una nuova sfida: questa volta nel campo dell’energia rinnovabile . Al suo fianco, però, non ci sarà la bella attrice hollywoodiana Anne, ma la dolce Tina , che di professione fa la volontaria. [er.tar.]
















